Cisgiordania, la sorella di Reda, 8 anni: "per me era il mondo"
Ramallah, 10 gen. (askanews) - L'offensiva di Israele prosegue anche in Cisgiordania, dove l'esercito dello Stato ebraico ha compiuto l'ennesimo raid in una città palestinese, questa volta a Qabatiya, presso Jenin. In Cisgiordania, territorio governato dall'Autorità nazionale palestinese e occupato da Israele fin dal 1967, i raid dell'esercito sono frequenti, ufficialmente alla caccia di militanti estremisti che prendono di mira i numerosi insediamenti israeliani. Lunedì, tre cittadini israeliani sono stati uccisi in un agguato su una strada del nord. La violenza nel territorio è esplosa dall'inizio della guerra fra Israele e Hamas a Gaza, il 7 ottobre 2023.
Gli attacchi israeliani in difesa dei coloni in Cisgiordania hanno ucciso almeno 825 palestinesi da quella data, secondo fonti palestinesi. Nello stesso periodo lo Stato israeliano conta la morte di almeno 28 suoi cittadini.
Fra i morti palestinesi, mercoledì 8 gennaio, due bambini di 8 e 10 anni, Reda e Hamza Bsharat, assieme a un giovane di 23 anni della stessa famiglia, in un bombardamento sul villaggio di Tammun vicino a Tubas, il secondo in due giorni. Il ministero degli Esteri palestinese a Ramallah ha accusato Israele di colpire civili con il pretesto di perseguire i militanti; l'esercito israeliano dice di aver colpito una cellula terrorista. I corpi, inizialmente presi dall'esercito, sono più tardi stati riconsegnati alla Mezzaluna rossa.
Ai funerali, Batoul Bsharat, sorella di Reda Bsharat, ricorda: "mio fratello per me era tutto il mondo. Pochi minuti prima di diventare martire mi aveva abbracciato e baciato. Mia madre gli ha chiesto di rientrare in casa, lui ha chiesto di restare qualche minuto, poi il missile ha colpito. Adesso ho paura anche io che l'esercito di occupazione mi prenda mi torturi o mi uccida".