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Sinner, “è un fenomeno”. Bertolucci lo incorona: esempio per i giovani

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«Ormai cominciano a scarseggiare le parole per Jannik, ci sta abituando male, molto male, ci sta viziando di brutto. Non vorrei che poi quando perderà, perché prima o poi perderà una partita con un giocatore magari inferiore, ci siano dei suicidi in Italia...». Scherza così Paolo Bertolucci, che con l’Adnkronos commenta l’ascesa apparentemente irresistibile dell’azzurro nel tennis mondiale, reduce dalla vittoria del Masters 1000 di Miami. «È un grande, grandissimo, enorme, ogni volta che lo vedi giocare ti rendi conto della solidità che ormai possiede, della lucidità con la quale affronta gli avversari e della bravura con la quale poi gli tarpa le ali, gli spunta le armi migliori. Tutte queste cose fanno di un giocatore un fenomeno, vista anche l’età. Quando a un certo punto vinci match contro campioni come Medvedev o Dimitrov, cioè tutta la top ten, significa che tu hai una ‘cilindrata’ che è insostenibile per gli altri. Una superiorità manifesta. Insomma siamo di fronte a un fenomeno, tutto lì». 

 

 

Tutti sono colpiti dal suo equilibrio e dalla sua affabilità: «Sì, la sua cifra è la tranquillità e la calma. Poi - dice ancora Bertolucci - i messaggi che lancia ai giovani italiani, allo sport in generale, non solo al tennis, il fatto che lui aveva questa ambizione, questo sogno e che attraverso il lavoro e la serietà si raggiungono certi risultati. La vita è sacrificio, altrimenti i risultati non arrivano, a meno che non sei figlio di miliardari».

 

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