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Jehezkel esulta e sostiene agli ostaggi in mano ad Hamas: la Turchia espelle il calciatore

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Tensioni dovute alle guerre anche nel calcio. Un giocatore israeliano, durante una partita in Turchia, ha mostrato un messaggio riferito alla guerra tra Israele e Gaza ed è stato arrestato. Sagiv Jehezkel ha fatto vedere un messaggio che diceva «100 giorni. 07/10» su una fasciatura al polso sinistro, dopo aver segnato un gol per la sua squadra, l’Antalyaspor, contro il Trabsonspor. Ieri il ministro della Giustizia turco aveva annunciato un’indagine su Jehezkel per sospetto «incitamento all’odio», dopo che il suo club, dopo l’episodio, lo aveva licenziato. Secondo le autorità il gesto è considerato irrispettoso nei confronti delle vittime di Gaza e del sentimento nazionale turco.

 

 

Il calciatore è stato poi rilasciato ed espulso dalle autorità turche: ora farà rientro in patria, su un volo privato messo a disposizione dallo stesso governo israeliano. Jehezkel - riporta l’agenzia DHA - ha voluto precisare di «non essere una persona a favore della guerra. Sono solo uno che crede che questi 100 giorni di prigionia devono finire adesso, voglio che la guerra finisca, è per questo che ho mostrato quel messaggio», il riferimento al «100 days. 7-10» scritto sulla benda al polso sinistro. «Sin da quando sono qui - le dichiarazioni di Jehezkel, all’Antalyaspor da settembre scorso - non ho mai mancato di rispetto a nessuno. Volevo solo attirare l’attenzione sulla necessità di terminare la guerra». Intanto anche il Basaksehir, club di Istanbul, ha annunciato di aver aperto un’indagine disciplinare interna su un suo tesserato, il giocatore israeliano Eden Karzev, che sui social ha ripostato un messaggio a favore della liberazione degli ostaggi.

 

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