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Denver Nuggets campioni Nba: dominio di Jokic e primo titolo contro i Miami Heat

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Ci sono voluti 56 anni ma alla fine la città delle Rocky Mountains ce l’ha fatta: i Denver Nuggets hanno vinto il loro primo titolo Nba, chiudendo la serie con Miami Heat sul 4-1, che cedono nel finale di una partita nervosa, sudata, confusa, con percentuali bassissime. Finisce 94-89 per i padroni di casa, guidati ancora una volta dal loro giocatore migliore, il serbo Nikola Jokic, autore di 28 punti, con 12 su 16 al tiro, ed eletto Mvp delle finali. Onore delle armi per Miami che nell’ultima partita, da dentro o fuori, ha sfoderato un’altra grande prestazione, tipo quella che aveva portato all’eliminazione in gara 7 di Boston. I floridiani hanno chiuso avanti il primo quarto (24-22), avanti il secondo (51-44), avanti il terzo (71-70) e finito per tenere la testa avanti (89-88) a due minuti dalla fine, quando Jokic, Jamal Murray e il sesto uomo migliore dei playoff, Bruce Brown, hanno firmato l’allungo decisivo. 

 

 

Non è stata questa la notte per decretare chi ha deluso tra gli Heat, lo stesso Jimmy Butler è rimasto scollegato per tre quarti, per poi segnare undici punti consecutivi e mettere un brivido nell’arena, e poi sbagliare il pallone che ha chiuso la sfida. L’ultima partita è stato lo strepitoso epilogo di una stagione fantastica e sorprendente, in cui l’ottava dei playoff, Miami, si è giocata il titolo con la migliore in assoluto, dominatrice a ovest. A vedere l’età delle stelle di Denver, tra i 24 e i 28 anni, mettendoci Jamal Murray (26), Aaron Gordon (27), Michael Porter Jr. (24) e Bruce Brown (26), c’è da pensare che i Nuggets potrebbero aver aperto un’era, ma anche Miami ha dimostrato di aver finalmente una struttura su cui costruire. 

 

 

Il successo dei ragazzi del Colorado ispirerà sogni di gloria in tutte le altre franchigie che hanno solo sfiorato quel traguardo. I Nuggets hanno mostrato che tutto è possibile, i dioscuri possono salire sul tetto del mondo e cambiare le gerarchie del basket. «Ho una notizia da dare a tutti voi che siete lì - ha urlato al microfono il coach campione, Michael Malone - non ci basta aver vinto una volta. Ne vogliamo altri, ne vogliamo altri». Il pubblico è esploso in un urlo di gioia. La musica dei Queen, i coriandoli, gli abbracci, le collane di finto oro grosse come catene da moto. Tutto, stavolta, nella città della ruggine è scintillante. I campioni Nba sono loro.

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