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Stadio della Roma, ok il voto in Campidoglio sul pubblico interesse

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Un passo avanti per la Roma dei Friedkin. L’Assemblea capitolina ha approvato la delibera che determina l’interesse pubblico sul progetto dello stadio dei giallorossi a Pietralata che sorgerà nel quadrante dell’ex Sdo mai ultimato. L’atto è stato approvato con 32 voti favorevoli della maggioranza e 3 astenuti. Voto favorevole è stato espresso dalle forze di maggioranza - Partito democratico, Lista civica Gualtieri, Sinistra civica ecologista, Europa verde - e tra i banchi delle opposizioni da Udc-Forza Italia, Italia viva e Azione. Non erano presenti Roma futura e Demos tra le forze di maggioranza. Non hanno partecipato al voto il Movimento 5 stelle e la Lista civica Raggi. Si sono astenuti i consiglieri di Fratelli d’Italia e della Lega. 

 

 

In Aula Giulio Cesare, poco prima del voto, è intervenuto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. L’approvazione della delibera è frutto di «un lavoro importante che quest’aula ha affrontato con serietà, rigore, trasparenza e cura per il bene comune», ha detto Gualtieri. «Ci apprestiamo a esprimere l’interesse pubblico su un’importante proposta, avanzata dalla AS Roma, con un investimento privato molto significativo: la realizzazione di uno stadio di calcio che offre alla città un’infrastruttura sportiva importante e contribuisce a rigenerare un’area della città che è uno dei numerosi buchi urbanistici aperti, una ferita non ricucita. Ringrazio la maggioranza e le opposizioni per il contributo apportato per migliorare la delibera, si è trattato di un lavoro corale e di una bella pagina amministrativa, che dà un ruolo positivo a quest’aula e che non si esaurisce oggi», ha aggiunto. Il sindaco ha ricordato: «Non un euro di soldi pubblici verrà speso per la realizzazione dello stadio, non un metro quadro di Superficie utile lorda (Sul) aggiuntiva è previsto: si realizzerà uno stadio con alti standard qualitativi e urbanistici che sarà punto di ritrovo per famiglie e bambini oltre che un luogo in cui seguire le partite di calcio. Dimostriamo che Roma è una città in cui le cose si possono fare, in tempi certi, parlando poco ed esprimendo la cultura dei fatti e dei risultati».

 

 

La palla ora torna alla Roma, chiamata a redigere il progetto definitivo sulla cui base si procederà poi - previo ulteriore passaggio di verifica in aula Giulio Cesare - alla conferenza dei servizi decisoria, ultimo atto precedente la posa della prima pietra. La proposta di delibera 38/2023 - il terzo provvedimento di questo genere negli ultimi dieci anni, dopo i due delle amministrazioni Marino e Raggi sul progetto di Tor di Valle - arriva dopo una lunga fase di analisi e osservazioni prima da parte del IV Municipio e poi delle commissioni capitoline, che hanno formulato una serie di prescrizioni poi inserite nel testo finale tramite alcuni documenti approvati in Aula. In particolare dell’emendamento di commissione, uno dei 13 messi a punto dalla maggioranza, che fissa una serie di paletti inderogabili nel cui perimetro la società giallorossa dovrà muoversi per elaborare il progetto finale. Il primo, su cui sia l’amministrazione capitolina che quella municipale hanno calcato maggiormente, è quello del tetto minimo del 50% di spettatori che dovranno essere messi nelle condizioni di poter raggiungere lo stadio con il trasporto pubblico o tramite percorsi ciclopedonali.

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