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I retroscena del caso Zaniolo, parla l'intermediario Gardi: "Così ho risolto il problema alla Roma"

Filippo Biafora
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Icardi, Mertens, Torreira, Gervinho, Hamsik, Nasri, Menez, Bruno Peres, Eto’o. Ma soprattutto Zaniolo. È lungo l’elenco dei giocatori che sono sbarcati in Turchia grazie a George Gardi, agente capace di risolvere alla Roma il problema dell’attaccante, che era finito ai margini della rosa e sembrava destinato a rimanere nella Capitale da separato in casa. Ma alla fine l’intermediario di 41 anni è riuscito a portare la giusta offerta a Tiago Pinto: 16,5 milioni di euro di base e altri 13 di bonus (il 50% di questi matura in maniera agevole e c'è anche una percentuale sulla rivendita) dal Galatasaray. Cifre che lo rendono l’acquisto più caro della storia del calcio turco. Gardi racconta quei giorni convulsi in un’intervista a Il Tempo:

Come nasce la trattativa per Zaniolo?
Sapevo che fino alla fine del mercato europeo sarebbe stata un'operazione non percorribile. Il Galatasaray non è ancora competitivo rispetto a squadre di Champions o Premier League. C'era però il vantaggio della chiusura posticipata del calciomercato. Ho preso contatti con il suo agente a fine gennaio, dicendo che se le varie trattative non si fossero concretizzate, il Galatasaray poteva essere la giusta piazza per proseguire la carriera. Quindi ho avuto un primo approccio con i Friedkin e Tiago Pinto. La prospettiva di un prestito, è stata subito rifiutata, ci hanno detto che Nicolò sarebbe partito solo a titolo definitivo. Con il vice-presidente del Galatasaray abbiamo pensato che, se la Roma avesse aperto ad un pagamento dilazionato nel tempo, poteva comunque essere un'opportunità di mercato prendere il giocatore a una cifra quasi dimezzata rispetto all'offerta che avevano ricevuto pochi giorni prima dal Bournemouth. E abbiamo creduto che con l’amore della piazza Nicolò sarebbe potuto tornare a sorridere e ad essere decisivo. Nel presente e in futuro.

Tutti gli ingredienti per provare ad andare a dama…
Sì, anche perché l’allenatore del Gala l’aveva affrontato con il Basaksehir nel 2019 e Nicolò fu il migliore in campo con 1 gol e 1 assist. Da quel giorno aveva maturato l'idea di poterlo allenare. Poi alla squadra serviva un giocatore con le sue caratteristiche, fisiche e tecniche. Quest’operazione ha rappresentato l’esborso più importante nella storia di un club turco, un’operazione non facile, al limite dell’impossibile, che si è risolta positivamente anche grazie alla disponibilità della Roma, nel venirci incontro in alcuni punti chiave della trattativa. 

 

 

C’è qualche retroscena sull’affare?
Sul tavolo c’era anche l’offerta ufficiale del Fenerbahce, che compete per gli stessi obiettivi. Nonostante ci fosse una proposta superiore, sia al giocatore che alla Roma, Nicolò ha scelto il Galatasaray.

Che ne pensa della rosa della Roma? Che rapporto ha con Pinto?
La Roma ha un organico importante. È stata allestita una squadra competitiva sia per il campionato che per l’Europa. L'operazione Zaniolo ha migliorato un confronto con Tiago Pinto, che comunque già c'era da prima. Spero in futuro di poter concretizzare con la Roma alcuni trasferimenti in entrata, magari a partire proprio da quei giocatori del Galatasaray che hanno opzionato per il futuro (Yusuf Demir e Efe Akman, ndr).

C’è stata qualche trattativa, mai rivelata, che era vicina alla conclusione con la Roma e non è andata a buon fine?
Nel 2014 fui molto vicino a concretizzare lo scambio Destro per Fernando Torres tra Roma e Chelsea. Ci fu un incontro a Londra, ma una divergenza di valori sul cartellino di Destro fece saltare l’affare. A livello internazionale mi sarebbe piaciuto portare Hazard dal Chelsea alla Juventus nel 2019 e nel 2020 Aubameyang dall'Arsenal al PSG. Il primo aveva in testa il sogno del Real Madrid fin da bambino e nonostante qualche tentennamento decise per il Real, mentre per Aubameyang ero già sull'aereo per Londra quando l’Arsenal bloccò la trattativa.

 

 

Come nasce l’idea di lavorare con la Turchia?
Ho individuato nel campionato turco un grande potenziale per la passione unica dei tifosi, il limite elevato di calciatori extracomunitari tesserabili, la ricchezza economica del Paese. Sicuramente i trasferimenti di due grandi calciatori come Eto’o e Mario Gomez mi hanno aperto le porte nel 2015. Nel 2021 poi ho aiutato il Trabzonspor, che veniva da 38 anni senza vincere il campionato. Hamsik e Bruno Peres hanno contribuito ad elevare la personalità nel gruppo influendo anche sul rendimento degli altri. Invece il Galatasaray a giugno scorso ha cambiato i vertici societari, con i nuovi presidenti che vogliono avviare un nuovo ciclo vincente, prima in Turchia e poi in Europa. Per il momento le cose stanno andando come da programmi, anche se non è mai facile.

Sta cambiando la percezione del campionato turco all'estero?
Il calcio turco è sempre stato un campionato importante, le squadre più blasonate come Galatasaray, Fenerbahce, Besiktas, Trabzonspor e ultimamente Basaksehir partecipano regolarmente alle coppe europee. I grandi campioni sono sempre arrivati in Turchia, forse adesso stanno arrivando ad un’età più giovane rispetto al passato. Un campione come Icardi per esempio, che ha lasciato il PSG a 29 anni nel pieno della sua maturità calcistica, non era mai arrivato in Turchia. Mauro ha rifiutato circa 10 offerte, tra cui squadre importanti europee, per sposare il progetto del Galatasaray.

 

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