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Supercoppa, l'Inter di Simone Inzaghi batte il Milan e vince la Supercoppa

Luca De Lellis
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Potremmo anche ribattezzarla "Supercoppa Simone Inzaghi". All'Inter basta un tempo dominato per fare ambo: derby ai danni del Milan e settima Supercoppa italiana. Finisce 3-0 in favore dei nerazzurri che anche quest'anno si assicurano un trofeo dopo lo scudetto del 2020 e le due coppe alzate lo scorso anno. Ma il dato curioso è un altro. Dal 2017 a oggi, in sei finali disputate, quattro le ha conquistate una squadra di Simone Inzaghi. Appaiati due mostri sacri del calcio italiano come Fabio Capello e Marcello Lippi. Prima da allenatore della Lazio, poi alla guida dell'Inter. E no, non può essere una coincidenza. Se aggiungiamo le due Coppe Italia vinte, l'ex attaccante biancoceleste è il vero re delle coppe nazionali. È difficile che sbagli una partita secca, più facile che si smarrisca durante il campionato.

 

 

 

Per quanto riguarda il Milan di Stefano Pioli, si tratta della degna conclusione di una settimana da incubo. Partita con l'eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Torino. Proseguita con il pari in rimonta a Lecce che l'ha scaraventato a -9 dalla vetta della Serie A. E conclusa con questa partita approcciata ancora nel modo sbagliato. Eppure il cerchio prepartita tra giocatori e membri della panchina prometteva altro. Pronti e via un'azione da manuale a due tocchi dell'Inter procura il vantaggio: Dzeko imbuca di prima per Barella che vede il taglio di Di Marco dall'altra parte. 1-0 nerazzurri. Il Milan prova a trovare qualche giocata singola ma è sfilacciato. Leao e Theo sono irriconoscibili. Ne approfitta allora l'intramontabile Edin Dzeko, con la sterzata su Kjaer e il diagonale vincente a battere Tatarusanu. Non sta facendo certo rimpiangere Lukaku.

I rossoneri nella ripresa provano a presentarsi con un'altra faccia. Creano anche qualche presupposto ma Onana e un po' di imprecisione descrivono la giornata "no" degli uomini di Pioli meglio di qualsiasi altra parola. Il tempo scorre e l'ansia di non farcela aumenta. Una fregola deleteria che consente a Lautaro Martinez di chiudere definitivamente il discorso con la firma del 3-0. La prima finale del Normal One al timone del Milan finisce nel peggiore dei modi. Al momento ai diavoli mancano linfa e spirito di sacrificio. Elementi essenziali, che sono valsi il tricolore. Ma questa Supercoppa ha ormai un nome, e non è Stefano Pioli.

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