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Calcio, Matic e Dybala salvano la Roma. Solo un pareggio col Torino

Luca De Lellis
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Una Roma Dybala-dipendente sbatte sul Torino di Juric. Termina 1-1, con un finale rovente. Per giorni si parlerà di questo nella Capitale: la “Joya” concede di tirare il rigore al “Gallo”, che lo sbaglia. Con il senno del poi sembra una follia, ma Belotti aveva tanta voglia di riscattarsi e Paulo, da sempre sensibile a queste dinamiche, ha scelto di farglielo calciare. Ci ha pensato poi Matic a recuperare una partita stregata, sempre su un’invenzione dell’ex juventino. Cala il sipario sulla settimana da incubo nella truppa di Josè Mourinho: iniziata male con il derby, passata dal terremoto Karsdorp che ha scosso l’ambiente e chiusa malinconicamente con un pareggio che sa di rimpianto e che non consente alla Roma di scavalcare l’Atalanta.

All’Olimpico si sfidano i due peggiori attacchi delle prime 10 classificate in Serie A, 17 gol per la Roma, 15 per il Torino. Ci sono tutti i presupposti per assistere quindi a una partita bloccata. Così è, almeno nel primo tempo. Il primo squillo è dei granata, con il colpo di testa a botta sicura di Sanabria che spara alto. Mentre a spaventare la porta di Milinkovic-Savic ci pensa il siluro di Zaniolo, alto di qualche centimetro. Poi uno dei tanti episodi da moviola dell’incontro, che terminerà con l’espulsione di uno Special One sempre più nevrotico. L’arbitro Rapuano assegna rigore per un tocco di mano di Ricci in area granata ma il Var Nasca lo richiama e gli fa cambiare idea. Mancini sfiora il vantaggio di testa, ma la Roma fatica tremendamente a fare tre passaggi consecutivi. 

 

 

 

La situazione si aggrava ancor di più all’inizio della ripresa, quando Singo disegna sulla testa di Linetty che trova l’angolino per battere Rui Patricio. La Roma vede i fantasmi dei “zeru” punti in tre partite casalinghe di fila, non succede dall’aprile del 2005 quando sulla panchina sedeva Bruno Conti. Mourinho corre allora ai ripari. E l’unico rifugio possibile è rappresentato dalla sola buona notizia della settimana: il ritorno di Paulo Dybala. Entra lui e cambia tutto. La Roma si riversa nella metà campo avversaria e prova perlomeno a pareggiarla. Il numero 21 si accende subito e, in tandem con El Shaarawy, impegnano per la prima volta i guanti di Milinkovic.

I minuti di recupero sono una giungla. Mourinho perde le staffe e si fa cacciare. Dybala si conquista un rigore d’astuzia con la collaborazione di un ingenuo Djidji. Ma decide di affidarlo al destro del grande ex, Andrea Belotti. Un mix di emozioni difficile da domare accompagna la sua rincorsa. Il Gallo scheggia il palo esterno. Sembra finita ma non lo è. La luce è ancora lui, Paulo Dybala. Sinistro magico dalla sua mattonella che colpisce la traversa, sulla respinta si avventa Matic che calcia di prima intenzione e fa secco Milinkovic. Parola fine. Ora pausa Mondiale, nella quale la Roma dovrà trovare una serenità interna che sembra essersi perduta e una quadratura tattica ancora difficile da decifrare.

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