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Serie A, la Roma sfata il tabù San Siro: Dybala e Smalling affondano l'Inter

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Luca De Lellis
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Josè Mourinho apre la crisi della sua vecchia squadra. A San Siro, culla del triplete vinto con l’Inter, va in scena la gara degli ex: Dzeko e Mkhitaryan sulla sponda interista, Zaniolo e l’allenatore portoghese sull’altra. A vincere la sfida è proprio la Roma, grazie alla solita zuccata su palla inattiva di Chris Smalling. Nell’undici iniziale schierato da Mourinho fa rumore l’esclusione di Abraham, a favore del tridente leggero composto da Pellegrini, Zaniolo e Dybala.

Ma i giallorossi nella prima mezzora appaiono timidi e assopiti, sulla scia dell’altro big match stagionale contro la Juventus. Ne approfittano gli uomini di Simone Inzaghi che partono con il piglio giusto. Tuttavia, il primo gol del match è solo un sogno infranto. Dzeko si fa largo con il fisico e batte Rui Patricio sul primo palo, trovando il suo centesimo gol in Serie A proprio contro la squadra con cui ha segnato il primo. Ma è solo un’illusione che viene spezzata dal fuorigioco segnalato dal Var. La Roma non si sveglia e alla fine subisce davvero l’1-0: Barella imbuca da trequartista per il taglio di Di Marco che chiude la sua settimana da sogno infilando di prima intenzione la porta di Rui Patricio.

Ci vuole allora un guizzo del singolo per rialzare le sorti di Pellegrini&Co. E la giocata non può che provenire dall’uomo più talentuoso, Paulo Dybala. Anticipo di Spinazzola a centrocampo, che avanzando vede sul secondo palo l’arrivo del numero 21. Il resto è poesia, con l’ausilio di un Handanovic non irreprensibile. Splendido sinistro al volo che vale il pareggio contro una delle sue vittime preferite, essendo il quarto gol nelle ultime 5 sfide con i nerazzurri.

Nella ripresa è tutta un’altra Roma. Una squadra pimpante, solida e vogliosa di ottenere una vittoria che contro l’Inter mancava dal 26 febbraio del 2017. Allora fu Radja Nainggolan l’eroe del Meazza. Stasera è un altro leader: Smalling. Sulla punizione dalla trequarti di Pellegrini il difensore inglese viene perso da tutta la difesa interista e schiaccia di testa un pallone dal peso specifico enorme. Per i tre punti, per la classifica, per il morale e per la consapevolezza di essere una squadra che, finalmente, riesce a sconfiggere le grandi.

Per Simone Inzaghi è notte fonda. La traversa su punizione di Calhanoglu è solo un rimpianto in più di una serata storta. Dodici punti in 8 partite sono pochini per una rosa forte come quella dell’Inter, che punta senza mezzi termini alla vittoria del campionato. Se l’anno scorso lo scippo del Milan è sembrato un incidente di percorso, ora si ha una certezza. C’è qualcosa che non va, e non è escluso che in settimana la società possa prendere provvedimenti.

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