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Roma, rinviata l'operazione di Wijnaldum. La frattura è composta: si decide entro 48 ore

Alessandro Austini
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La frattura alla tibia è composta e Georginio Wijnaldum per ora non si opera. Dopo una notte concitata a Villa Stuart, i medici in accordo con il giocatore e il Psg, proprietario del cartellino, hanno deciso per il momento di immobilizzare con il gesso la gamba destra dell'olandese, che si è fratturato la tibia nell'allenamento di domenica pomeriggio a Trigoria. 

Ieri in tarda serata si era valutato l'intervento chirurgico immediato, con il fissaggio della frattura attraverso l'inserimento di una vite di tipo "Stryker", ma serviranno altre 48-72 ore per la decisione definitiva che verrà presa ascoltando il parere dell'ortopedico di fiducia dei Friedkin, il dottor Georg Ahlbaumer della clinica di St. Moriz in Svizzera, lo stesso che ha operato ad esempio Darboe per la ricostruzione del legamento crociato a fine luglio.

 

L'operazione resta un'ipotesi concreta, al momento non si può neppure escludere che alla fine si opti per una terapia conservativa. Il fatto che la frattura sia composta è  comunque di per sé una notizia incoraggiante per Wijnaldum, che superato lo choc per questo infortunio potrà iniziare il percorso recupero. Oggi pomeriggio dopo aver messo il gesso verrà dimesso subito e potrà tornare a casa. Con un obiettivo che sembra già possibile a prescindere dall'intervento chirurgico: rientrare a gennaio, alla ripresa del campionato dopo il Mondiale. In quel caso avrebbe saltato "solo" 14 gare di Serie A e le 6 del girone di Europa League. Un bel danno per lui, la Roma e Mourinho. Ma più contenuto rispetto a tante sciagure sportive vissute da questa squadra nel passato più o meno recente.

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