L'arbitro Byron Moreno e lo scandalo di Italia-Corea: "Ecco cosa mi hanno offerto"
"Non esistono arbitraggi perfetti. Quella partita ha rappresentato un episodio importante nella mia vita arbitrale, ma tutti abbiamo il diritto di sbagliarci mentre siamo vivi. Solo i morti sono infallibili". A venti anni di distanza dal Mondiale in Giappone e Corea del Sud torna a parlare l'arbitro Byron Moreno, che condannò l'Italia all'eliminazione con una direzione di gara scandalosa nella partita contro la Corea.
Moreno, incredibile ma vero, si dice ancora convinto di non aver determinato con le sue decisioni l'eliminazione degli azzurri: "Siamo onesti, non è corretto dire che in Corea-Italia l'influenza dell'arbitro sia stata decisiva. Sul gol dell'Italia Vieri era stato trattenuto e se non avesse segnato avrei fischiato il rigore. Sul pareggio della Corea Panucci tocca con la mano, faccio correre e la Corea segna. E il golden gol di Ahn fu su un'azione pulita. Non credo che le mie decisioni abbiano influito sull'andamento della partita".
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Sul gol annullato a Tommasi, in posizione regolare, Moreno se ne lava le mani: "In quel caso mi appello al regolamento, che diceva chiaramente che colui che si trovava più vicino all'azione aveva potestà di convalidare o meno la stessa. L'assistente, più vicino di me, alzò la bandierina, e io fischiai fuorigioco. Oggi con il Var sarebbe stato diverso, è chiaro. Sarei andato a rivedere l'azione e avrei cambiato l'esito della chiamata".
E l'assurda espulsione di Francesco Totti per una presunta simulazione che in realtà era un chiaro rigore a favore dell'Italia? "Lui era stato già ammonito, quindi correva pericolo di espulsione. Prima dell'episodio nell'area di rigore coreana era stato protagonista di un'altra situazione ambigua, alzando il gomito su un avversario e colpendolo in modo imprudente, ma non lo espulsi. Poi, quando cadde in area, applicai il regolamento, che diceva di punire duramente i tentativi di simulazione. È vero che lui venne toccato dal difensore, ma quest'ultimo aveva prima preso la palla e Totti si lasciò andare troppo facilmente, cercando il rigore. Appena cadde i coreani mi gridarono "Yellow card", quindi controllai il mio taccuino, vidi che era ammonito e tirai fuori il rosso".
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Da quel momento Byron Moreno riuscì ad inimicarsi un Paese intero. "Dopo la partita in questione mi hanno offerto tanti soldi da varie trasmissioni televisive, ma non ho mai avuto bisogno di danaro per dire la verità, per dare la mia versione delle cose". Dopo il danno, la beffa delle parole di un arbitro che non si assume le sue evidenti responsabilità.