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La laziale suor Paola punge i romanisti: "Che festa esagerata per una coppetta"

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Zaniolo, Chiara Nasti, il gamberetto, e i cori romanisti per la vittoria della Roma della Conference League. Una miscela esplosiva, troppo anche per una tifosa doc, abituata a vedere e sentire di tutto in campo, come suor Paola. La religiosa da sempre di "fede" laziale.

«Da tifosa vera - premette all’Adnkronos la religiosa in prima linea per i più bisognosi e disagiati ma altrettanto pronta a sostenere il tifo sano- ero contenta che si accontentassero di vincere così poco: quella, diciamolo, è una coppa particolare che hanno fatto per squadre così, di un certo livello . Non è che sia una coppa di grande rilievo». Poi però si sono aggiunti i cori dei tifosi della Roma, sostenuti dal loro beniamino Zaniolo. Ci si è aggiunta l’influencer Chiara Nasti con i volgari commenti sull’ex fidanzato Zaniolo.

 

Suor Paola è stata presa dallo sconforto. La religiosa, tifosa della prima ora della Lazio, dice: «Ho visto una esagerazione assoluta e ho pensato: chissà se i laziali avessero vinto una cosa del genere se si sarebbero comportati allo stesso modo? Nel caso però mi ci sarei messa io in mezzo ma non li avrei fatti reagire così . Perché la reazione c’è stata sia da parte dei giocatori che dei tifosi della Roma, davvero è stata esagerata. Poi, per carità ognuno si è abituato a non vincere niente e se poi vince qualcosina...».

Andavano fermati dopo aver vinto la «partita della vita», per dirla con l’allenatore Mourinho? «Mourinho doveva calmarli. Io poi - non ha dubbi suor Paola - non avrei lasciato fare ai giocatori tutto quel che han fatto per questa coppetta. Che esagerazione! Che livello! Da una squadra di serie A. Lo vedo anche quando mi prendono di mira allo stadio. Non ci vanno leggeri, però davvero, non mi aspettavo questo livello. Mi meraviglia tutto questo chiasso. Non mi aspettavo che una squadra di serie A si potesse muovere così».

 

Suor Paola dice ancora: «Ha sbagliato anche chi ha dato lo stadio perché noi l’indomani siamo andati per una iniziativa di beneficenza: era tutto rovinato. Mi chiedo se la gioia di una vittoria debba finire così...».

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