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Coppa Italia, Juventus-Inter 2-4. Ai supplementari godono i nerazzurri: la doppietta di Perisic regala il titolo

Fabrizio Cicciarelli
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L’Inter cala il poker per la Coppa Italia. All’Olimpico Barella e compagni battono la 4-2 la Juventus, in un derby d’Italia di finale che si decide soltanto ai supplementari, dove Perisic mette a segno la doppietta decisiva. Vittoria numero 8 per i nerazzurri, che staccano la Lazio e si portano a una sola lunghezza di distanza dalla Roma nell’albo d’oro. Secondo trofeo in nerazzurro per Simone Inzaghi, dopo la Supercoppa vinta a gennaio proprio contro i bianconeri, che restano a secco di trofei come non accadeva dalla stagione 2010-11. Colpita a freddo, la squadra di Allegri reagisce sulla distanza e ribalta l’incontro all’inizio della ripresa, nel finale però un’ingenuità di Bonucci e De Ligt premia l’assedio interista con il rigore che vale i supplementari, dove l’esterno croato si esalta. 

La Juventus si schiera con il 4-2-3-1 pronosticato alla vigilia, con Cuadrado e Bernardeschi a presidiare le fasce e Dybala libero di spaziare alle spalle di Vlahovic. Inzaghi invece sceglie Darmian sulla fascia destra e D’Ambrosio per l’acciaccato Bastoni, con Skriniar dirottato sul versante sinistro di difesa. I nerazzurri prendono l’iniziativa in avvio e passano dopo soli 6’, quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo Barella riceve il pallone dalla sinistra, converge in mezzo e da fuori lascia partire un bolide che gira e fulmina Perin sul secondo palo.
La Juve impiega un po’ di tempo a trovare idee per reagire, alza il pressing e si avvicina ad Handanovic per la prima volta al 18’, con una punizione dalla trequarti di Cuadrado che è facile preda del portiere. Ancora il colombiano al 23’ crea la prima vera azione pericolosa dei bianconeri, scambia con Danilo e Zakaria sulla destra per poi servire Dybala appena dentro l’area, ma il rasoterra dell’argentino è centrale e Handanovic para con facilità.
Più difficile l’intervento un minuto dopo, quando Vlahovic scarica di mancino dopo un recupero a metà campo di Chiellini, il riflesso dello sloveno si rivela provvidenziale. Segnali di risveglio per la squadra di Allegri, Bernardeschi al 30’ prova dalla distanza ma trova la deviazione in corner, da cui nasce una pericolosa incornata di De Ligt che trova i guanti dello sloveno. Ancora angolo, ma stavolta Dybala è impreciso da buona posizione.
L’Inter torna a farsi viva dalle parti di Perin al 36’, Calhanoglu cerca la stoccata da fuori ma trova il muro di De Ligt e Zakaria, sul rimbalzo ci prova anche Brozovic ma il pallone finisce di poco a lato. 
Al 40’ Allegri perde Danilo per infortunio e ne approfitta per alzare il baricentro, con l’ingresso di Morata, Bernardeschi si sposta sulla destra mentre Cuadrado scala sulla linea dei difensori. 

L’ingresso dello spagnolo porta i frutti sperati già ad inizio ripresa, con la Juve che continua ad aggredire e agguanta il pareggio al 50’, Vlahovic lavora la palla spalle alla porta per l’arrivo a rimorchio di Alex Sandro, sul sinistro del brasiliano è decisiva la deviazione di tacco proprio di Morata per spiazzare Handanovic. L’Inter cerca subito il contrattacco con Perisic, ma il contropiede della Juve è fulminante e vale il sorpasso al 53’: Morata per Bernardeschi che di petto trova Dybala poco oltre la linea mediana, l’argentino vede il taglio di Vlahovic e libera il serbo con un diagonale rasoterra, l’ex viola manda D’Ambrosio a vuoto con una finta e centra Handanovic in volto, poi insacca sulla ribattuta. 
Ancora Perisic guida la riscossa nerazzurra, il croato converge sull’altra fascia per Darmian che trova l’ottima risposta di Perin. Inzaghi cerca energie in panchina, da dove si alzano Dumfries, Dimarco e Correa per Darmian, D’Ambrosio e un impalpabile Dzeko, Allegri invece si copre passa alla difesa a 3 con gli ingressi di Bonucci e Locatelli per Bernardeschi e Zakaria, per blindare l’area dall’assedio nerazzurro. Dimarco e Calhanoglu vengono murati poco dopo il 70’, al 78’ Lautaro si infila tra De Ligt e Bonucci che lo agganciano, Valeri non può che fischiare il rigore che Calhanoglu realizza con un ‘bacio’ sul palo destro. Le squadre si accontentano dei supplementari, dove la risolve Perisic: prima il rigore al 99, assegnato dopo la revisione al Var del fallo di De Ligt su De Vrij, poi al 101’ con una rasoiata dal limite che si infila nel sette lontano. Giochi chiusi con 19’ ancora da giocare, in cui l’unica emozione rimasta è l’espulsione di Allegri, imbufalito subito dopo il 4-2.

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