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Real Madrid-Chelsea, Thomas Tuchel: "L'arbitro rideva con Ancelotti". Fuoco e fiamme in Champions League

Luca De Lellis
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L’illusione è durata ottanta minuti. Il Santiago Bernabeu ammutolito, lasciato senza respiro dalla superiorità evidente mostrata dalla squadra avversaria. Un dominio totale del Chelsea nella casa del Real Madrid. Il punteggio recita 0-3 e la somma del risultato dell’andata dice che i blues stanno per accedere alla semifinale di Champions League. Poi succede qualcosa, e quel qualcosa ha un nome ed un cognome: Luka Modric. Esterno destro meraviglioso del mago di Zara per l’inserimento sul secondo palo del neoentrato Rodrigo, che porta la partita ai supplementari. Se concedi una possibilità a chi può contare 13 (!) Coppe dei Campioni nel proprio palmarès vai inevitabilmente incontro ad un harakiri sportivo. Karim “The Dream” Benzema decide di prendersi la scena, mette più di una mano sull’assegnazione del prossimo pallone d’oro e, ancora una volta di testa, spegne le speranze dei campioni d’Europa in carica.

La prestazione monstre degli uomini di Thomas Tuchel resta. Ed è per questo che la delusione del tecnico tedesco è forse ancor più cocente. Tanto che nella conferenza stampa post gara si è lasciato andare a delle affermazioni polemiche nei confronti del direttore di gara, il polacco Szymon Marciniak, reo secondo lui di aver scherzato con Ancelotti dopo il triplice fischio finale: “So che Carlo è un gentiluomo e una brava persona, ma quando volevo andare a ringraziare l'arbitro per la partita, l'ho visto ridere a crepapelle con l'allenatore avversario. Penso che sia stato un momento molto sbagliato per farlo, dopo il fischio finale e 126 minuti in cui una squadra ha dato tutto il suo cuore, lottando fino all'ultima goccia di sudore. Penso che il tempismo sia stato molto inappropriato e gliel'ho detto”.

Tuchel si è lamentato in particolar modo della rete annullata per il tocco di mano di Marcos Alonso, senza revisione al VAR, che sarebbe valsa il momentaneo 0-3: “Sono molto deluso che non sia andato a controllare. Le decisioni non dovrebbe prenderle qualcuno seduto su una sedia e isolato”. Poi la frase che spiazza tutti: “Non è solo oggi. Quando giochi contro il Real Madrid, forse non ti aspetti che tutti abbiano coraggio.” Spesso, in effetti, la società di Florentino Perez è stata al centro delle polemiche arbitrali nel corso delle fasi a eliminazione diretta delle recenti edizioni della Champions. Basti ricordare il cartellino rosso inesistente rifilato a Vidal nel corso del quarto di finale del 2017 contro il Bayern Monaco, come anche il gol in fuorigioco convalidato a Cristiano Ronaldo dello stesso match. O ancora l’episodio Benatia-Lucas Vasquez del 2018, quello per il quale Buffon disse che l’arbitro Michael Oliver aveva un bidone dell’immondizia al posto del cuore e che decretò l’eliminazione della Juve, in una partita molto simile a quella di ieri sera.

È indubbio, insomma, che ci sia un certo timore reverenziale ad arbitrare una squadra dal blasone inarrivabile come il Real Madrid. Ma il gol di ieri era da annullare, e il Chelsea deve recriminare solamente per una partita d’andata giocata al di sotto delle reali potenzialità di una rosa con le qualità mostrate al Bernabeu.

 

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