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I piani di Friedkin: De Jong candidato ds, Scalera sullo stadio ma slitta tutto al 2021

Alessandro Austini
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Una rivoluzione lenta. Ma qualcosa si muove. Il nome nuovo per la direzione sportiva della Roma è quello di John De Jong, attuale diesse del Psv Eindhoven: stando alle informazioni provenienti dall’Olanda, il manager 43enne è stato inserito da Friedkin in una shortlist di tre candidati, insieme a quello di Luis Campos, che fatica però a liberarsi dal Lille. Un dirigente giovane, che risponde all’identikit tracciato dai texani: la scelta dell’uomo a cui sarà affidata tutta l’area sportiva dovrebbe essere annunciata nel giro di settimane, se non di giorni.

Intanto la Roma di oggi è ancora piuttosto simile all’ultima versione di quella lasciata da Pallotta. Friedkin ha intenzione di dividere il club in due macro-aree: business e sportiva. Per la prima rimangono confermati come uomini forti il Ceo Fienga e Calvo, la cui qualifica attuale è Coo (direttore operativo) ma in pratica già svolge mansioni da direttore generale del club, ruolo che non è escluso gli venga affidato anche formalmente. 
Al loro fianco da gennaio lavorerà Stefano Scalera, impegnato al ministero fino a dicembre ma già d’accordo con i Friedkin per occuparsi dei rapporti istituzionali della Roma, a cominciare da quelli necessari per il complesso iter del nuovo stadio. Nell’avvicendamento tra le due proprietà americane si è perso altro tempo e ormai l’approvazione finale del dossier è destinata a slittare a dopo le elezioni del nuovo sindaco: la Regione, per motivi elettorali, non ha alcuna attenzione di sbloccare l’attuale intoppo burocratico regalando di fatto una carta vincente alla Raggi per la sua corsa al Campidoglio. 

Appuntamento, quindi, all’autunno 2021 per un progetto che ogni volta viene rinviato a data da destinarsi per qualche motivo.
Friedkin, intanto, continua a cercare soci che possano affiancarlo negli investimenti visto che l’aumento di capitale stanziato va a coprire perdite già accumulate dalla società. Per il momento preferisce non stravolgere i piani e ha chiesto a Fienga e Calvo di portare avanti le strategie già avviata. 
Detto che la qualificazione in Champions aiuterebbe non poco a ritrovare ossigeno nei conti, si sta lavorando sugli sponsor. Sei nuovi contratti sono entrati per questa stagione (Iqoniq come sponsor di manica pagando oltre 2 milioni di euro, poi Tiscali, Edison, Chipper Cash, Konami e Why Sport), FXORO ha allargato il suo impegno economico e un ottavo accordo con un partner «locale» sta per essere annunciato. 
La partita grossa si gioca sugli sponsor di maglia e su quello tecnico. Sono in scadenza i contratti con Qatar Airways e Hyundai e al momento non c’è aria di rinnovo. 
Dopo lo strappo clamoroso con Nike, il tempo stringe anche per produrre le maglie della prossima stagione. La Roma si è già attrezzata per un’annata «no brand» ma sta nel frattempo trattando con New Balance un contratto molto simile a un cambio merce: l’azienda americana pagherebbe poco più di 2 milioni più le royalties, ma dal prezzo andrebbero scalate le forniture. 
Intanto c’è un nuovo capo dell’area legale (CLO), l’avvocato Lorenzo Vitali, e sono in corso ragionamenti sul media center: col contratto in scadenza con Sky vengono meno risorse e i canali giallorossi cambieranno profondamente.  

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