Valentino Rossi sul podio a 41 anni si sfoga contro la Yamaha: "Sono vecchio ma devono credere in me"
Oltre 15 mesi di astinenza, un’eternità per chi sul podio c’era salito già 198 volte nella sola classe regina fino ad oggi. Ma da quel 14 aprile 2019, sul circuito texano di Austin, per Valentino Rossi era iniziata una sorta di maledizione. Da allora 17 gare di delusioni e incertezze, fino a questo secondo Gp post-lockdown vinto da Quartararo, dove il Dottore si è conquistato con le unghia e con i denti un piazzamento fra i primi tre, cedendo il secondo posto a Vinales solo a due giri dalla fine e con le gomme ormai consumate.
«Sono molto contento di essere tornato sul podio, non è paragonabile a una vittoria ma è molto simile - il primo commento di Rossi, sul podio a 41 anni suonati - è passato tanto tempo dall’ultima volta e veniamo da un periodo negativo con brutti risultati. In questo weekend abbiamo iniziato a lavorare in maniera differente e di questo ne sono felice perché con il team abbiamo fatto un ottimo lavoro».
E con una M1 finalmente competitiva, per Rossi arriva anche il momento di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «Perché ho fatto così tanta fatica ad avere una moto più vicina alle mie qualità? Molto semplice. In Yamaha hanno Vinales e Quartararo che vanno fortissimo. Io ho 41 anni e mi dicono "impara"». Rossi, che a fine stagione lascerà la Yamaha ufficiale per proseguire quasi certamente la carriera in Petronas, lancia un messaggio forte e chiaro. «Ho bisogno di persone che credano in me e che lavorino. Quando scendo dalla moto sono un pilota molto preciso che dà buone indicazioni. Ma ho dovuto lottare e se avessimo mollato forse saremmo stati vogliosi di andarcene al mare. Il GP scorso così come gran parte del 2019 è stato troppo brutto per essere vero: sarò anche vecchio e c’è sicuramente qualcuno che va più veloce di me ma la moto che ho guidato fino a domenica scorsa non era la mia».
«Noi abbiamo quattro piloti e tutti hanno un setting più o meno che va nella stessa direzione - la replica a riguardo di Lin Jarvis, managing director di Yamaha Motor Racing - Rossi ha sempre avuto problemi con le gomme e con il grip. Dopo l’ultimo weekend ha pensato di cambiare qualcosa e ha spinto per utilizzare un set-up usato in passato. Non è facile cambiare queste cose perché i giapponesi della Yamaha hanno tanti dati e vogliono seguire la loro strada. Ma al contempo è importante sentire e capire il pilota».
Fatto sta che il terzo posto di Jerez, nel Gran Premio d’Andalusia, dà ragione al centauro di Tavullia. «Questo risultato mi rende abbastanza ottimista, ho ritrovato delle sensazioni positive nella guida - chiosa Rossi - E fare podio a Jerez, dove dal 2016 sono sempre andato piano, è buono. Il weekend scorso è stato frustrante ma oggi sono davvero contento: ho sofferto solamente negli ultimi quattro giri mentre domenica scorsa ho iniziato a soffrire fin dal primo. Dobbiamo lavorare su questa moto e su questo setting perché fino agli ultimi 4-5 giri sono andato sul velluto. Speriamo di aver preso una bella via».