Golden Globes, trionfa “The Brutalist”. Pioggia di premi per “Emilia Perez”, male l'Italia
Si fa in salita la strada di ‘Vermiglio’ verso la notte degli Oscar. Il film di Maura Delpero, inserito nella shortlist dei film candidati alla statuetta, è stato escluso dal novero dei premiati nella notte dei Golden Globes che hanno riservato all’Italia una sol, modesta, soddisfazione: il riconoscimento alla colonna sonora per ‘Challengers’ di Luca Guadagnino. ‘Emilia Perez’ di Jacques Audiard ha dominato i Golden Globes vincendo quattro trofei, tra cui quello di miglior commedia in una serata caratterizzata dal trionfo di ‘The Brutalist’, ritratto di un architetto sopravvissuto all’Olocausto che cerca di ricostruire la sua vita negli Stati Uniti e che ha ottenuto tre statuette. Premiato a Cannes e trasmesso da Netflix, ‘Emilia Perez’ ha ottenuto 10 nomination ed è stato all’altezza del suo status di favorito: oltre al premio principale, questa odissea musicale sulla transizione di genere di un narcotrafficante messicano ha vinto il premio per il miglior film straniero, quello per la migliore attrice non protagonista per Zoe Saldana e quello per la migliore canzone per gli artisti francesi Camille e Clement Ducol, autori della colonna sonora originale.
Demi Moore ha vinto il premio come migliore attrice in una commedia per la sua interpretazione molto impegnata nel film francese, ‘The Substance’. In questa favola nera di Coralie Fargeat, che non lesina sul sangue, l’attrice 62enne interpreta un’ex gloria di Hollywood dedita a un siero della giovinezza. Una sostanza che genera un doppio ringiovanito di sé, con impulsi distruttivi. Demi Moore ha ammesso di aver avuto paura di diventare un’attrice anziana e ha ringraziato per “questo copione magico, audace, coraggioso, fuori dagli schemi, completamente folle”, che le ha permesso di essere finalmente riconosciuta durante una grande cerimonia. “Sono sotto shock”, ha detto “faccio l’attrice da molto tempo, più di 45 anni, e questa è la prima volta che vinco qualcosa”.
Grande vincitore della serata, ‘The Brutalist’ si è aggiudicato un trittico molto prestigioso: miglior film drammatico, miglior regia per Brady Corbet e miglior attore per Adrien Brody. Il film, 3 ore e mezza, acclamato come un capolavoro e già elevato dalla critica al rango di grandi classici come ‘Il Padrino’, consolida il suo status di peso massimo nella botte degli Oscar prossima ventura. Nel cuore di una Hollywood in cui gli studios spesso influenzano la creazione, Brady Corbet ha colto l’occasione per rivolgere un appello a favore dell’indipendenza dei registi. “Nessuno voleva un film di tre ore e mezza su un architetto della metà del secolo girato su pellicola da 70 millimetri, ma funziona”, ha rivendicato. Il suo grande concorrente, il thriller papale ‘Conclave’ - un’immersione nelle lotte di potere del Vaticano durante l’elezione di un nuovo Papa - ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura. I Golden Globes si sono riformati negli ultimi anni, dopo il vasto scandalo rivelato nel 2021 sulla corruzione e il razzismo dei loro membri. La giuria si è notevolmente ampliata, con più di 200 nuovi membri provenienti da tutto il mondo e il risultato ne è la prova: l’attrice brasiliana Fernanda Torres ha vinto a sorpresa contro concorrenti importanti come Angelina Jolie (‘Maria’) e Nicole Kidman (‘Babygirl’) come migliore attrice in un film drammatico per il suo ruolo di vedova determinata sotto la dittatura militare degli anni ’70 a Rio, in ‘I’m Still Here’. Sebastian Stan, votato miglior attore in una commedia per il suo ruolo in ‘A Different Man’ dove interpreta un aspirante attore alla ricerca di un nuovo inizio dopo un intervento di chirurgia estetica, era in gara anche nella categoria drammatica per la sua interpretazione di Donald Trump in ‘The Apprentice’.