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Sanremo 2023, Amadeus stravince la sfida degli ascolti e spegne le polemiche

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Il Festival di Amadeus parte alla grande, nello stile che ormai Amadeus ci ha abituati. E gli ascolti lo premiano. Anche se quest'anno il direttore artistico si è superato. Sia nei numeri sia nella presenza storica del presidente Mattarella sul palchetto come se fosse alla Scala, dello show di Roberto Benigni in grande forma sulla Costituzione, dell'effetto Chiara Ferragni sul pubblico giovane a Sanremo, soprattutto tra le ragazze. Il direttore Stefano Coletta ha sottolineato che "il pubblico femminile tra gli 8 e i 14 anni è stato del 78,82% di share (+22,3% rispetto allo scorso anno), le ragazze nel target 15-24 hanno raggiunto una media del 85,33% di share". Un risultato che abbassa a 53 anni l'età media di Rai1.

Eppure nonostante il successo - per avere simili risultati di ascolti bisogna tornare a Pippo Baudo nel 1995 - ci sono stati dei casi da chiarire. La prima serata della 73esima edizione del Festival di Sanremo è stata seguita da una media di 10.757.000 spettatori con uno share del 62,4% (21.18-1.40). Nella prima parte (21.18-23.44) gli spettatori sono stati 14.170.000 con uno share del 61,7%, nella seconda parte (23.48-1.40) 6.296.000 con uno share del 64,7%. Per trovare un dato più alto occorre risalire a 28 anni fa: nel 1995 il Festival targato Pippo Baudo con Claudia Koll e Anna Falchi nella prima serata fece registrare il 65,1%. Un exploit, quello di ieri sera, che ha mandato nel primo giorno a gambe all'aria la sfida dei competitor di Mediaset. Il film di Canale 5 ha toccato il 4% di share e Le Iene il 4,5% (rispetto al 10% che ottengono di solito).

Ovviamente tanti complimenti dai vertici Rai: "Il mio grazie - ha dichiarato l'a.d. Fuortes - va al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha nobilitato con la sua presenza il debutto di questa edizione richiamandoci ai valori fondanti della nostra Costituzione e a Roberto Benigni che se ne è fatto magistrale interprete. E grazie ad Amadeus e a tutta la squadra Rai per aver regalato al Paese una grande pagina di tv e di passione civile". Complimenti che arrivano dopo la presa di posizione del cda di Viale Mazzini che aveva stigmatizzato il fatto di non essere stato informato dell'arrivo del presidente Mattarella.

In conferenza stampa Amadeus è stato chiaro: "Credo che il Cda debba essere contento che sia venuto il presidente Mattarella, non capisco perché il problema sia che non li hanno avvertiti. Dovrebbero essere tutti grati perché questa è una cosa positiva per l'azienda. Il fatto che la presenza di Mattarella all'Ariston sia stata nascosta a chiunque, è dovuta al fatto che c'è stato chiesto dal Quirinale. Tutto semplice, le indicazioni avute di mantenere il massimo riserbo le ho ricevute dal dott. Giovanni Grasso. Si trattava di una visita privata, storica che doveva rimanere segreta per motivi di sicurezza". "Lucio Presta e il dott. Grasso si conoscono e hanno lavorato affinché questo si potesse verificare - continua Amadeus -.  Se la notizia fosse uscita avrebbe creato dei problemi. La volontà del Quirinale domina su qualunque desiderio". Ma non c'è rosa senza spine, ovviamente prima che Blanco le distruggesse. Ci ha pensato anche Matteo Salvini ad accendere un'altra miccia. "Paola Egonu è una grande sportiva e pallavolista, ma spero che non venga al Festival a fare un tirata sull'Italia razzista, perché penso che gli italiani possono avere tanti difetti, ma non quello di essere razzisti. Mi auguro che gli italiani non si sentano colpevolizzati da Tizio o da Caio, che usino la televisione pubblica per fare la morale a qualcuno".

E come se non bastasse Salvini ha aggiunto, a Rtl: "Che a Sanremo non ci sia la presenza di Zelensky non mi dispiace, perché portare la guerra al Festival mi sembra fuori luogo". "Sabato, finita la campagna elettorale, sarò con i miei figli. Non penso che mi chiederanno di ascoltare la lettera di Zelensky a Sanremo, penso che guarderemo un film". Non si è fatta attendere la replica di Amadeus: "Salvini? Sono 4 anni che critica Sanremo, che se la prende con il Festival. Non sono io che devo rispondergli. Facile, basta non guardarlo. Spero che i suoi ragazzi e lui si guardino un film e che siano contenti. Certo il fatto che Salvini dica Non fare la dice lunga. Nella Costituzione come ci hanno ricordato ieri sera c'è l'articolo 21 che dà la libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero".

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