Sanremo 2023, Benigni tira in ballo il fascismo e infiamma i social: "Comizio del Pd"
La 73esima edizione del Festival di Sanremo parte con Amadeus e Gianni Morandi sul palco dell'Ariston. Dopo un memento di raccoglimento per il terremoto il Turchia e Siria fa il suo ingresso di silenzio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella su un palchetto accanto alla figlia Laura. "Vorrei che cantassimo tutti insieme", dice Morandi che intona l'Inno nazionale davanti al capo dello Stato al Festival, un inedito assoluto per la kermesse sanremese. Tutti con la mano sul cuore in un patriottismo davvero sorprendente per il Festival.
"Vederla qui conferma la vicinanza nei confronti dell'arte e della musica", dice il direttore artistico che ricorda il 75mo anniversario della Costituzione "di cui lei è garante". Poi è la volta di Roberto Benigni, chiamato per l'occasione per intervenire sulla "costituzione più bella del mondo".
Il comico toscano dopo i saluti di rito parte con un monologo che scherza sulla quarta volta di Amadeus: "È al quarto mandato, presidente, lei è al secondo... Ma è Costituzionale? Vuole arrivare a quota 100, è un colpo di Stato, vuole fare la marcia su Sanremo". Poi la battuta sulla lunghezza delle serate sanremesi consiglia a Mattarella: "Se se ne vuole andare prima...". Niente battute acuminate, niente satira, niente intemerate come ai vecchi tempi, è il Benigni ecumenico che decanta il valore della musica e, naturalmente, della Costituzione, "un sogno fabbricato da uomini svegli". "L'Italia ripudia la guerra... Se questo articolo lo avessero anche le altre Costituzioni non ci sarebbero conflitti", dice Benigni. L'articolo preferito del comico è il 21: "È così semplice che sembra scritto da un bambino... Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. È l'architrave di tutte le libertà dell'uomo", afferma in riferimento al fascismo: "Allora neanche Sanremo si poteva fare. Potevano portarvi via per aver detto cosa pensavate. L'articolo 21 ci toglie dall'obbligo di avere paura". La libertà però "ci può venire tolta da un momento all'altro", afferma. Salutandolo, Amadeus parla di "regalo bellissimo". Una risposta alle polemiche sulla presenza di un compenso per il comico?
A infiammare i sociale, intanto, è il riferimento al Ventennio: "Cosa c'entra il fascismo con Sanremo? Che palle!", "Benigni che ha fatto un film come capolavoro, la vita è bella, ancora parla di fascismo, intanto in Italia inflazione e bollette alle stelle, povera Italia e povero menefreghismo", "Figuriamoci se non partiva il solito pippone contro il fascismo", "Benigni è la rappresentazione della sinistra italiana, capace di inserire la critica al fascismo in tutti i suoi discorsi", "Solito discorso buonista al festival della musica, qualcuno dica a Benigni che non è un comizio del PD" alcuni dei commenti su Twitter.