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Morto Nico Fidenco, il papà del primo tormentone estivo

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È morto a 89 anni Nico Fidenco, cantautore e compositore, di grande successo negli anni ’60 e poi in grado di riciclarsi negli anni ’80 con famose sigle dei cartoni animati. Domenico Colarossi, questo il suo vero nome, era nato a Roma nel 1933, e a 6 anni con la famiglia si era trasferito ad Asmara, dove è rimasto per dieci anni, fino al 1949.

Nel 1960 l’inizio della carriera, introdotto dallo storico promoter Franco Migliacci alla RCA italiana, a Roma. Dopo il grande successo del film "I delfini" di Citto Maselli, con una canzone cantata da Fidenco (What a Sky), il cantante incise altri brani in inglese e in italiano tratti da colonne sonore di grandi film come: "Just That Same Old Line" dal film "La ragazza con la valigia" con Claudia Cardinale, Il mondo di Suzie Wong dal film omonimo con William Holden che raggiunge la prima posizione in classifica per cinque settimane nel 1961, "Exodus", dal film omonimo con Paul Newman, Mo89 annion River dal film "Colazione da Tiffany" con Audrey Hepburn, "L’uomo che non sapeva amare" dal film omonimo con George Peppard e "Una donna nel mondo" dal film "La donna nel mondo". E poi i grandi successi da classifica: "Con te sulla spiaggia" (seconda classificata a Un disco per l’estate 1964), "Se mi perderai", "Come nasce un amore", "A casa di Irene", "La voglia di ballare" (finalista a Un disco per l’estate 1965), "Goccia di Mare", "Non è vero", "Tutta la gente", ma soprattutto "Legata a un granello di sabbia" (1961), considerata il primo esempio di tormentone estivo italiano della storia, prima in classifica per 14 settimane e il primo 45 giri a superare in Italia il milione di copie vendute (ne raggiunse addirittura il milione e mezzo), tutti incisi per l’etichetta RCA Italiana. Poi, anche per il carattere schivo, la fama di Fidenco si dirada, con l’unica partecipazione al Festival di Sanremo nel 1967, edizione però segnata dal tragico suicidio di Tenco, in coppia con una giovane Cher.

 

 

 

Negli anni successivi si dedica soprattutto alle colonne sonore, con una varietà incredibile di generi: dallo spaghetti-western (la prima colonna sonora fu per "All’ombra di una colt") ai film della cosiddetta sexploitation come "La strana legge del dott. Menga" (1971), "La ragazzina" (1975) e la serie di culto "Emanuelle nera", frequentando anche l’horror per il film "Zombi Holocaust" del 1980 e il crossover "Porno Holocaust" di Joe D’Amato. E poi una nuova stagione di successo, stavolta grazie ai più piccoli: le numerose sigle di cartoni animati giapponesi diventano un culti dalla fine degli anni ’70, e molte sono firmate proprio Fidenco. A partire da quella di "Don Chuck Castoro" infatti riuscì a vendere oltre quattrocentomila copie, riportandolo in classifica. Altre sigle di successo furono "Hela Supergirl" che vendette 180 000 copie, "Cyborg", i nove supermagnifici, "Don Chuck story", "Sam il ragazzo del west", "Godzilla" e in particolare "Bem", forte anch’essa di oltre duecentomila copie vendute. Il brano era la sigla della prima serie dell’anime Bem, primo vero cartone animato dell’orrore. Anche il brano di Fidenco non si discosta molto dalle atmosfere cupe della serie, sottolineandole con un coro di bambini, effetti sonori inquietanti e un testo giudicato all’epoca troppo forte per un pubblico infantile. Ha inciso anche due sigle per telefilm come "Boys and Girls", per la serie omonima e "Arnold" per la serie "Harlem contro Manhattan". In questo decennio torna anche a incidere album pop come "La mia mania" del 1981 e "Direzione vietata" del 1989 e nel 1992 una raccolta di successi riarrangiati dal titolo "Ieri e oggi". Dal 1984 al 1994 con i colleghi Riccardo Del Turco, Jimmy Fontana e Gianni Meccia diede vita a "I Super 4", quartetto con il quale ripropose successi tratti dai rispettivi repertori degli anni Sessanta riarrangiati in chiave moderna, con cui pubblicò tre album di discreto successo commerciale. Sulla scia del revival degli anni 2000 per i cartoon giapponesi (e le loro colonne sonore, composte e eseguite in Italia senza riprendere quelle originali), l’etichetta Siglandia ha stampato nel 2019 una raccolta di tutte le sigle dei cartoni animati di Fidenco in edizione rimasterizzata, per sopperire all’assenza di quest’ultime dal mercato discografico ufficiale, anche digitale.

 

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