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“I nostri tormentoni sono nati per caso”: cosa raccontano Sermonti e Tiberi su Boris 4

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Francesco Fredella
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"Stanis s'impossessa di me appena si accende la telecamera", racconta Sermonti in radiovisione nel corso di W l'Italia su RTL 102.5. Negli studi romani arrivano Pietro Sermonti e Alessandro Tiberi per presentare la quarta serie di "Boris", disponibile su Disney+. E non mancano gli spoiler nel corso di una puntata ricchissima di "W l'Italia" con Angelo Baiguini, Federica Gentile e Stefania Iodice, che potete rivedere su RTL 102.5 Play. Otto puntate in totale. "Guardatene due al giorno, le tre serie precedenti e la quarta. Sparatevele tutte", raccomandano gli attori in radiovisione.

Poi, nel corso della diretta, Sermonti e Tiberi raccontano quello che accade sul set. Tutto quello che il pubblico non vede. "I tormentoni di Boris non sono stati scritti per esserlo, ma lo sono diventati per caso", precisa Sermonti. "Sul set c'erano molti tormentoni, ad esempio li capivamo solo noi. Uno fra tutti? La quarantella. E' un tormentone che capivamo solo noi", aggiunge Tiberi. "Pure la parola sindacalone ormai è diventata nostra, significa che la scena girata è perfetta". 

 

 

COSA ACCADE SUL SET?

"Il set di Boris è dinamico. Ogni tanto c'è l'inceppo e possiamo stare ore. Sulla parola aneddoto vedo bianco: Corrado Guzzanti si lamenta che la troupe è lenta. In Germania non esistono", svela Sermonti che interpreta il personaggio di Stanis La Rochelle. 

"Primo giorno di riprese, durissimo. Era il primo giorno sul set", dice ancora Sermonti quando rivede in diretta una clip di Boris. "Stanis s'impossessa di me appena si accende la telecamera", dice Sermonti. "Quando torno a casa Stanis si è impossessato di me".​

 

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