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"I miei migliori amici sono Salmo e Tommaso Paradiso": la confessione di Alessandro Borghi

Francesco Fredella
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“In diavoli non ho doppiato me stesso”:Alessandro Borghi si racconta in radiovisione su RTL 102.5. E lo fa, come sempre, nel corso di un'intervista esclusiva condotta in diretta da Federica Gentile (in studio ci sono anche Carolina Russi Pettinelli e Giovani Antonacci). L'attesa per la nuova serie tv - che s'intitola Diavoli e che lo vede protagonista con Patrick Dempsey - è finita. La serie è stata già venduta in 180 Paesi nel mondo. “Il rapporto tra il mio personaggio e quello di Patrick è la chiave di questa serie. La cosa bella di ‘Diavoli’ è che si parla di temi estremamente attuali. Nella seconda stagione partiamo da quattro anni dopo la fine della seconda stagione, ovvero dal 2016. Tutte queste dinamiche finanziarie, geopolitiche, politiche: parliamo di Brexit, di Trump, di fuga di dati”, ha detto Alessandro Borghi alla Gentile in radiovisione. “Tutto ciò è impastato dall’amore tra due personaggi, che si allontanano, si avvicinano, non possono far a meno di stare lontani”, ha detto ancora.

“Credo che la cosa bella sia vedere questo splendido rapporto tra questi due uomini che vivono la vita e i fatti che li attraversano in modo diverso. È sempre interessantissimo capire che ciò che sta succedendo oggi ha delle radici nel passato”, ha raccontato Luca Bernabei. “Chi vedrà, la serie vedrà un qualcosa di interessante dal punto di vista drammatico, ma capirà quello che sta succedendo nel mondo”. “Diavoli” è una serie tv che fa leggere le dinamiche del mondo attuale dall’interno, che fa comprendere tante cose che accadono, nonostante non sia un telegiornale. “C’è un grande sfondo, quello politico-economico”, ha detto Bernabei. “Noi raccontiamo eventi importantissimi che abbiamo vissuto e cerchiamo di dargli una lettura. Questa volta arriveranno quattro nuove bellissime donne e una di loro si innamorerà”.
 


Alessandro Borghi ha interpretato molti ruoli importanti nella sua carriera, sempre di una grande valenza sociale. “Ci provo. Secondo me la serialità ha una componente di entertainment che deve essere presa in considerazione. Quando devo approcciare un progetto seriale, è importante che si stia raccontando una storia interessante, cercando di farlo nel miglior modo possibile. Il cinema secondo me ha una valenza estremamente comunicativa, uno strumento per cercare di entrare in connessione con tutta una parte di pubblico che quella cosa prima non la pensava o che aveva un’idea diversa. Il film su Stefano Cucchi, ‘Sulla mia pelle’, è stato un esempio lampante”, ha raccontato Borghi. “Anche quando abbiamo fatto ‘Non essere cattivo’ raccontando uno spaccato degli anni ’90 abbiamo avuto a che fare con una serie di persone che si sono riconosciute in quegli anni, creando un dibattito e un contraddittorio”.

 

Nella vita Alessandro Borghi ha molti amici musicisti. “Ho i miei amici, gli stessi da vent’anni. E poi sono affascinato dal mondo della musica per vari motivi, tra cui il fatto che i musicisti sono meno seriosi di noi”, ha risposto Borghi. “Frequento molto Milano, il mio amore milanese è Salmo, il mio amore romano è Tommaso Paradiso. Ne conosco anche altri a cui voglio molto bene”. Su RTL 102.5 è andato in onda un monologo di Alessandro Borghi in italiano. In realtà, la serie è girata totalmente in inglese. “Ciò che avete ascoltato non è la mia voce, è merito del mio doppiatore che si chiama Andrea Mete. Non ho doppiato me stesso, c’è una scelta dietro. Per me era molto importante che gli spettatori guardassero la serie in inglese, se mi fossi doppiato avrei dato la possibilità di sentire la mia voce in italiano”, ha raccontato Borghi. “Molti di loro hanno fatto uno sforzo. Chi vuole sentire la mia voce lo deve vedere in inglese, altrimenti c’è un bravissimo doppiatore italiano che fa un lavoro eccezionale. Spero lo vedranno in inglese più persone possibili, perché è un modo diverso di godersi questo racconto e di godere dell’acting altissimo che c’è in questa serie. Ci sono degli attori straordinari”.
 

 

Federica Gentile è stata sul set di “Diavoli” e ha raccontato la bellezza della scenografia e la massima concentrazione degli attori, tanto che le è sembrato di essere parte della storia. “Questo succede quando hai a che fare con dei personaggi enormi, con dei protagonisti di grandissimo livello. La grande bravura di Alessandro è stata proprio questa, perché loro recitavano nella loro lingua madre, Alessandro no”, ha detto Bernabei. “Lui si è preparato moltissimo per fare questa serie, parla molto bene l’inglese. Mi piace tantissimo che la gente possa ascoltarlo in inglese, un’opportunità pazzesca. Alessandro e Patrick sono uniti anche dalla passione per l’economia, la politica e la geo globalità”.

E Patrick Dempsey? “È uno degli esseri umani più belli che io abbia mai visto, voglio dirlo sinceramente. Ci vogliamo molto bene, ci sentiamo spesso”, ha raccontato Alessandro Borghi. “Nella seconda stagione ci siamo avvicinati ancora di più. Quando sono andato a Los Angeles, ci siamo visti, quando viene a Roma mi chiama, perché c’è una grandissima stima sia professionale, sia umana. Faccio molta più attenzione agli esseri umani che ai professionisti”. C’è qualche spoiler per il futuro? “La terza stagione la stiamo scrivendo e sarà la più bella di tutte”, ha detto Luca Bernabei. “Andremo in nuovi mondi e ci saranno sempre loro”.

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