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Le feste di Genovese e il rischio stupro, tutti contro la Bernardini De Pace: bufera a Mattino Cinque

Giada Oricchio
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Caos a "Mattino Cinque", il programma quotidiano di Canale 5, sulle dichiarazioni dell'avvocato Annamaria Bernardini De Pace in merito alle donne che si mettono in condizioni rischiose: "Non c'è colpa, ma responsabilità sì, se vai a certe feste".

Nella puntata di "Mattino Cinque" di mercoledì 9 dicembre, Federica Panicucci affronta le indagini sui festini di Alberto Genovese, in carcere per violenza sessuale su una ventenne, e sul materiale fotografico sulle ragazze presenti alle serate a "Terrazza Sentimento" ritrovato nelle memorie dei device dell'imprenditore. In merito alla vicenda, l'avvocato Annamaria Bernardini De Pace, in collegamento, spiega il senso dell'intervista rilasciata al quotidiano "Libero" (se fai jogging la mattina al parco e ti violentano non puoi rimproverarti nulla, se vai ai droga party, assumi stupefacenti e ti fai sequestrare il telefonino, ti sei messa a rischio o per ingenuità o perché ti interessava stare lì").

 

L'avvocato conferma: "Che le feste di Genovese fossero così si sapeva a Milano. Ho parlato con figli degli amici, persone della moda, invitati e mai andati. Si sapeva che invitata un uomo ogni sette, otto donne. Quindi c'era l'immagine di Genovese con le donne da scegliere. E una donna di 18 anni, che vota, deve essere in grado di capire se andarci o no. Chi ci va o è scemo oppure ha un interesse specifico e gli interessi c'erano. Uno non si deve mettere in una situazione a rischio. Forse dietro queste ragazze mancano gli insegnamenti dei genitori. In queste feste c'è droga in cambio di sesso. Sono pronte a dare sesso come prezzo della droga, poi succedono questi orrori perché ci sono uomini ancora più distrutti dalla droga. Ma se non vai lì non ti succede". In studio scatta la rivolta contro la Bernardini e a capitanarla è Carmelo Abbate: "È inaccettabile, stai dicendo che se l'è cercata, è così che si trovano attenuanti a Genovese. Stai dicendo una cosa aberrante! Ma cosa dici?! Nessuna donna si mette nelle condizioni di farsi stuprare!".

 

Parte un acceso diverbio con la De Pace che ribatte: "Sì, queste! E tu fai confusione. Le donne non sono una specie protetta, devono essere in grado di difendersi da sole. Stai ragionando da meridionale che difende le donne", il giornalista si infuria e Federica Panicucci la blocca: "No, questo del meridionale non si può sentire". La De Pace rettifica: "Io lo dicevo in senso positivo, mio padre era meridionale e io mi ribellai a lui quando disse  che dovevo farmi proteggere dagli uomini! Risposi che mi sarei protetta da sola. Non capite che io ho fatto una valutazione di tipo giuridico. Per il diritto un conto è la responsabilità e un conto è la colpa. Come quando attraverso sulle strisce pedonali e quando attraverso con la testa per aria in mezzo alla strada. La responsabilità dell'investitore è diversa. Non ho detto che è un'attenuante per Genovese, lui mi fa schifo e orrore, lo stupro è ignobile, meriterebbe le stesse torture però la donna ha grandissime responsabilità per se stessa. Non ha responsabilità nello stupro, ma per essere andata lì!".

 

Abbate la incalza: "Quindi secondo te, una donna in minigonna in centro a Milano alle sei si mette in pericolo?" e il noto avvocato: "Sì. Andare in giro da sola a Milano è pericoloso. Le donne devono proteggersi mantenendo certi atteggiamenti". Alessandro Cecchi Paone osserva: "Anni di lotta per la parità e la libertà buttati via", ma la Bernardini: "In tutta Milano si sapeva cosa succedeva a quelle feste. Andavano per droga, soldi, posti di lavoro e altre cose. Ci sono donne che non sono responsabili per quello che accade loro e altre responsabili, è diverso dalla colpa. Ribadisco che lo stupro mi fa schifo, orrore". La divorzista si muove su un distinguo tra responsabilità e colpa abbastanza labile e precisa: "Non dico che c'è attenuante, lui è ultra colpevole e lei non ha saputo difendersi. Non ci vai a quelle feste. Ti droghi? Sei a rischio". Abbate insiste: "Sembra che per te il problema sia chi ha messo la mano nella vasca dove c'è un piranha e non il piranha" e di nuovo la De Pace: "Quando uno entra e ti toglie il telefonino, devi capire che c'è un rischio. Il concetto è che lo ha scelto lei. La violenza dell'uomo c'è sempre stata, fin da piccole le mamme insegnano alle figlie di stare attente. Tu manderesti tua figlia in quelle feste? Detto questo, la vittima la difenderei tutta la vita". Federica Panicucci chiosa: "In pratica fai una valutazione giuridica e stai facendo un appello alle donne di fare attenzione a non mettersi in certe situazioni. Ribadiamo che non stai difendendo Genovese". 
 

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