Fedez & friends, maxi raccolta fondi per i lavoratori dello spettacolo
L'iniziativa lanciata dal rapper nel momento di massima difficoltà per il settore. Già raccolti due milioni
Fedez e più di 80 artisti lanciano una raccolta fondi “SCENA UNITA” - per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo, per supportare in modo diretto e concreto quei lavoratori senza i quali la loro arte non può prendere forma.
Da mesi il settore dello spettacolo è in ginocchio. Le conseguenze su tutta la filiera produttiva, di cui fanno parte i lavoratori autonomi o con contratto a intermittenza, senza le giuste tutele, e piccole imprese con margini davvero irrisori, sono disastrose: c'è la concreta possibilità che l'intero comparto non regga questo secondo stop. Il rischio che il sistema collassi è più che reale, sono numerosi i live club, i teatri e gli spazi dedicati allo spettacolo che da maggio a oggi hanno chiuso. Luoghi che componevano il tessuto connettivo della scena culturale permettendo agli artisti di crescere, investendo spesso in progetti emergenti, generando opportunità di emersione dal basso, di formazione e avviamento professionale.
Sono già 2 milioni gli euro raccolti. Una cifra importante che arriva anche grazie al supporto dei due main sponsor, Amazon Prime Video e Intesa SanPaolo. Il primo ha donato 1 milione di euro, il secondo 250mila euro. I soldi verranno gestiti da La Musica che Gira e Music Innovation Hub insieme al Cesvi, organizzazione umanitaria italiana laica e indipendente, che predisporrà una serie di bandi per poter mettere in contatto i lavoratori con questa iniziativa.
Gianna Nannini: "Della trasparenza di questo progetto, perché ci credo. È importante far capire la problematica di queste persone che sono senza lavoro, ma che forse cambiano anche lavoro. La musica deve cambiare, secondo me, assolutamente, ma la prima cosa è non perdere i professionisti dello spettacolo. Per dare un’idea, per un concerto lavorano dalle 70 alle 90 persone”.
Gianni Morandi: “Si passa a fare delle cose dopo aver tanto parlato di questi lavoratori. Sono sicuro che da questo momento crescerà tutto e riusciremo a dare una mano a queste persone. Le parole non bastavano più”. Calcutta continua il ragionamento iniziato da Morandi: “La speranza è che questa iniziativa sia di ispirazione anche per altri settori: questo modo di organizzarsi può essere salvifico per tante realtà”.
Achille Lauro: “Conosco l’entusiasmo che Federico ha messo fin dall’inizio, è incredibile vedere quante persone hanno contribuito. Questa è un’operazione unica con lo scopo di non lasciare persone indietro, persone che hanno contribuito alla crescita di noi artisti. Ricordiamoci che l’Italia affonda le sue radici nell’arte, nella cultura, nel teatro, nella musica: è nostro dovere tutelare questo mondo. Io credo anche nella progettualità che è nei piani di questa iniziativa, per ricostruire il mercato. Spero che l’emergenza finisca il prima possibile, ma intanto ripensiamo il settore”. Anche Giovanni Caccamo sottolinea come “Gli artisti devono racimolare scintille di luce che aiutino a far ripartire una filiera che al momento è bloccata. È un momento surreale, dietro a questa tragedia l’occasione che si nasconde è organizzare la tutela di tutti i lavoratori dello spettacolo, oggi e sempre. Questa iniziativa è una catena di salvataggio”.
Manuel Agnelli: “Questa è forse l’iniziativa più grande ma c’è un percorso di riforma del mondo della musica che è iniziato un bel po’ di tempo fa. Non c’è mai stata un’unità di intenti così grande nel nostro mondo, purtroppo. Divisi non siamo niente, insieme possiamo andare a chiedere delle cose molto costruttive e concrete per riformare il nostro ambiente. Gli stati generali della musica, quando ci saranno le condizioni, si faranno, e si parlerà anche di una riforma burocratica e legislativa. Sono orgoglioso di essere utile, adesso come priorità, alle persone che lavorano con noi”.