Adesso basta. Perché Pierluigi Diaco dice addio ai social
Niente social. Il profilo Instagram di Pierluigi Diaco sta per essere chiuso. Il conduttore di “Io e te” - il programma di Rai1 - decide di sterzare. Basta post, foto e social. Basta linciaggi mediatici (di cui è stato più volte vittima). “Manterrò solo Twitter”, scrive su Instagram. E negli ultimi giorni, Diaco è stato attaccato duramente da qualcuno che l’ha preso di mira. Si è parlato, prima, di una presunta e furiosa lite con Matano in via Teulada (di cui non ci sono prove e testimoni). Poi sarebbe spuntato l’episodio choc della sedia volata (anche in questo caso senza prove) dieci anni fa durante UnoMattina estate.
Diaco fa il bis. C'è Rocco Siffredi e "Io e te di notte" vola
Un vero attacco. Lui, con l’aplomb di sempre, probabilmente sa chi c’è dietro tutto questo. Ma sullo sfondo restano i numeri. Che parlano. Eccoli: “Io e te” raggiunge 1,3 milioni di spettatori in media ogni giorno sfiorando il 10% di share. Punto e capo, verrebbe da dire. ”Negli ultimi anni i media cosiddetti tradizionali, radio, tv e giornali si sono fatti dettare l'agenda di temi e argomenti da quella che io chiamo la dittatura social - racconta Diaco all’Adnkronos. Come fa ad essere più autorevole un account anonimo rispetto a un giornalista, scrittore, opinion leader che, prima di esprimere una opinione, si concede il naturale tempo del ragionamento, del silenzio e dello studio? Ho la sensazione che se questa sudditanza psicologica che i media tradizionali hanno nei confronti della dittatura social non finirà in tempi brevi, la cultura digitale, che ha di per sé un carattere a tratti disumano, si mangerà la cultura delle emozioni e quindi l'uomo, come diceva Maritain, nella sua centralità”.