Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ostia, il mare avanza e si mangia i lidi storici: le foto choc del drone

Esplora:

Ecco come è ridotto il litorale di Levante dopo le ultime mareggiate. Devastati Shilling, Kursaal (dove sta cedendo il trampolino) e Sporting Beach

Massimiliano Gobbi
  • a
  • a
  • a

Le spiagge di Ostia Levante sono devastate. Alcuni storici stabilimenti sono in grave pericolo mentre le istituzioni restano a guardare. È il grido di allarme dei balneari che tornano a denunciare un’erosione che in 10 anni ha fatto perdere al litorale romano oltre il 50% della sua battigia. Un fenomeno che con le mareggiate non si ferma: in alcuni punti la linea di costa è arretrata decine di metri. Le ultime "ondate", alte più di quattro metri, hanno inflitto nuovi gravi danni, portando l’avanzata del mare a minacciare direttamente gli storici stabilimenti e le infrastrutture simbolo del mare di Roma.

Gli effetti di questa crisi sono sotto gli occhi di tutti. Dalle immagini drammatiche riprese dai droni in questo inizio anno, si osserva il mare lambire la base della fontana dello Zodiaco e minacciare la piscina e il trampolino del Kursaal, simboli iconici del comfort e dell’accoglienza di Ostia. La spiaggia è stata completamente mangiata e in certi punti si è formato uno scalino, a ridosso dei manufatti, dai 2 ai 3 metri di altezza.

«Il disastro ormai riguarda i corpi principali degli impianti balneari - commenta Massimo Muzzarelli, presidente di Federbalneari Roma - Ora ci cominciamo a preoccupare per la tenuta della piscina del Kursaal e della iconica ruota del trampolino. Se dovesse cadere sarebbe davvero il segno evidente del tracollo di Ostia».

Strutture crollate, vetrate infrante e passerelle spazzate via sono solo alcune delle devastazioni che rendono sempre più precaria la tenuta del litorale. A peggiorare il quadro è la distruzione di alcuni stabilimenti storici, a cominciare proprio dal Kursaal, ma anche lo Shilling e lo Sporting Beach. «La Regione Lazio dovrebbe iniziare i lavori per combattere l’erosione costiera a Marzo ma si rischia di arrivare troppo tardi - commenta Franco Petrini dalla Nuova Pinetina - A oggi i danni alle strutture sono enormi, ci sono milioni di metri cubi di detriti. Il privato non ha la forza di compiere lavori del genere, c’è un evidente rimpallo tra Comune e Regione». Questa mancanza di coordinamento non solo aggrava i danni, ma espone i concessionari e i balneari a difficoltà insormontabili. Per contrastare l’erosione e salvare il litorale romano, è indispensabile adottare un approccio scientifico e pianificato. Secondo balneari ed esperti del settore, opere come i "pennelli a mare" hanno alterato le correnti marine, aggravando l’erosione invece di contenerla. Similmente, i prelievi di sabbia con granulometria errata e i ripascimenti effettuati in momenti inadatti hanno peggiorato la situazione.

«Troppi gli errori e le improvvisazioni in nome dell’emergenza- commentano dall’associazione Labur - Per questo stiamo redigendo un esposto da presentare alla Corte dei Conti per un danno erariale stimato di 12 milioni di euro».

Dai blog