Roma, esplosione di una bomba a casa di un pregiudicato. “Tentata strage”, la pista
Un ordigno ad alto potenziale è stato fatto esplodere sul balcone dell’abitazione di un pregiudicato in via Cianciana alla periferia sud est della Capitale. L’esplosione, avvertita a chilometri di distanza, ha semidistrutto la parte esterna della palazzina, provocando il crollo di alcune parti del controsoffitto della scala esterna, la distruzione di alcune finestre e il danneggiamento di alcune autovetture parcheggiate all’esterno sulla strada. La palazzina, di recente costruzione, è stata dichiarata parzialmente inagibile dai vigili del Fuoco. «
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Poco dopo le 5 di ieri mattina, Siamo stati svegliati di soprassalto da un boato - raccontano alcuni residenti a Lapresse - in alcune abitazioni i vetri sono andati in frantumi i per lo spostamento d’aria». Bersaglio dell’attentato sarebbe Amine Mohamed A., alias ‘Kalò’, ‘Becco’ e ‘Naso’, un narcotrafficante di 30 anni considerato dall’antimafia romana il capo promotore dell’organizzazione criminale, smantellata nel 2020 dai carabinieri e dalla guardia di finanza con l’inchiesta ‘Gerico 2’ dove finirono in manette 42 persone. Tra loro anche esponenti dei clan Sinti della Capitale che importavano grosse quantità di droga a Tor Bella Monaca. Il 30enne era in casa al momento dell’esplosione, ma non è rimasto ferito, così come sono rimasti illesi gli altri inquilini della palazzina. Le indagini sono coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Roma, che ha delegato la polizia. L’ipotesi di reato è quella di tentata strage. Sul posto oltre alle volanti della questura di Roma, la polizia scientifica, gli artificieri e al squadra mobile. Non si esclude che la bomba possa essere stata confezionata con esplosivi al plastico.
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