Forte Portuense sgomberato, agenti aggrediti. E la sinistra difende rave e occupazioni
Sgomberato a Roma il Forte Portuense, occupato da tempo, dove nelle ultime settimane era stata riscontrata la presenza di alcuni soggetti già noti per la contiguità ad ambienti connessi alla organizzazione di rave party. Il Questore, sentito il Prefetto, al fine di scongiurare il rischio che all’interno della struttura potesse tenersi un rave party nelle prossime ore in vista del Capodanno, ha disposto lo sgombero dell’edificio. All’interno è stata trovata attrezzatura come casse acustiche e altro materiale in genere utilizzato per feste musicali.
All’esterno, dopo poco dall’avvenuto accesso delle Forze di polizia, si sono radunate circa 60 persone, un’aliquota delle quali riconducibili agli ambienti studenteschi. All’esito di una complessa mediazione la quasi totalità degli occupanti, a distanza di ore e dopo aver recuperato gli effetti personali, sono usciti, mentre l’ultimo, ostinato a non lasciare il sito, ha opposto resistenza attiva anche aggredendo gli agenti. Nel contempo, i soggetti assiepati all’esterno, nel tentativo di ostacolare le operazioni, hanno posto in essere il blocco del traffico lungo la via Portuense, rendendo necessario l’intervento degli operatori di polizia presenti sul posto che hanno rimosso il blocco. In alcuni frangenti successivi il gruppo di soggetti radunatisi all’esterno ha posto in atto un’ulteriore azione nel tentativo di bloccare l’attività delle Forze dell’ordine, avanzando fino al contatto con le Forze dell’ordine, che hanno arginato il movimento opponendosi con gli scudi e subendo il lancio di bottiglie ed altri oggetti contundenti. All’esito delle operazioni si registrano circa dieci feriti tra gli operatori delle Forze dell’ordine. Al momento due soggetti sono stati accompagnati presso gli Uffici di polizia ed è in corso la valutazione della loro posizione.
In questo contesto, la sinistra arriva a difendere rave e occupazioni abusive ammantandoli di "dissenso": "Sgomenti sullo sgombero del Forte Portuense dove tornano immagini di manganellate e violenze su chi manifestava pacificamente il proprio dissenso, invece di far prevalere l’accompagnamento e la potenza del dialogo istituzionale e la scelta di soluzioni e alternative prospettabili. Non riteniamo possibile che l’applicazione del decreto rave, se di questo si tratta, si trasformi in un’azione con diversi feriti, le istituzioni devono cooperare per privilegiare altre strade nel segno del confronto intergenerazionale pacifico e proficuo. Abbiamo bisogno di alimentare spazi di socialità e riteniamo necessario andare avanti nell’aprire e costruire luoghi di aggregazione e confronto", dichiarano i consiglieri di Sinistra civica ecologista, Michela Cicculli e Alessandro Luparelli.