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Circo Massimo, “così viene giù tutto”. I danni per colpa del sisma Travis Scott

Edoardo Romagnoli - Giuseppe China
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Il concerto del rapper Travis Scott al Circo Massimo avrebbe prodotto la «deformazione permanente» alla struttura della Torre della Moletta. Lo avrebbe certificato l’Ingv a seguito dei rilievi compiuti. Come detto ad avere la peggio sarebbe la costruzione medioevale, a pianta quadrata, in origine di proprietà della famiglia dei Frangipane. E che secondo la tradizione avrebbe ospitato nel 1223 San Francesco d’Assisi durante il suo ultimo soggiorno romano. Secondo le informazioni che abbiamo l’Ingv avrebbe comunicato al sovrintendente ai beni culturali di Roma Claudio Parisi Presicce della deformazione permanente alla struttura medioevale. Il sovrintendente di tutta risposta avrebbe chiesto di sospendere i rilievi. Abbiamo sentito Presicce che però ha smentito questa ricostruzione dicendo che a lui «non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale». «Abbiamo avuto una riunione con quattro tecnici di una delle quattro società pubbliche che stanno facendo queste indagini per noi - ha spiegato - che non hanno certificato il danno ma solo paventato e tra l’altro i quattro non erano d’accordo fra di loro e continuavano a ripetere che probabilmente le cause andavano individuate in diversi fattori». Tra l’altro loro «hanno detto che occorrevano ulteriori approfondimenti tant’è che hanno mantenuto le apparecchiature che hanno permesso di fare questi rilievi anche nel concerto di Capodanno che c’è stato a fine 2023». Per questo Presicce avrebbe chiesto di «avere al più presto i dati ufficiali di quelle indagini che potessero essere utilizzati per assumere decisioni in funzione della salvaguardia (del bene culturale, ndr.)». Dati che, sempre secondo Presicce, ancora non sarebbero arrivati.

 

 

Ma torniamo al discusso evento dell’estate scorsa: show che ha generato un vespaio di polemiche. Musica a un volume senza precedenti e contemporaneamente una marea umana di oltre 60.000 persone che si scatena e salta seguendo il ritmo. Un delirio collettivo che ha provocato decine di chiamate ai Vigili del Fuoco per avere delucidazioni «sul terremoto». Le scosse sono state percepite a chilometri di distanza, perfino al Celio e a Santa Maria Maggiore. Inevitabile il tam tam social con numerosi utenti che hanno scritto: «Qualcuno ha sentito? Ma c’è il terremoto a Roma?». E non è finita qui, dato che anche sul fronte dell’ordine pubblico le cose non sono andate tanto meglio. Durante il brano «Sirens» almeno 60 persone restano intossicate perché alcuni fan hanno utilizzato spray al peperoncino. Va da sé che tra i presenti si è scatenato il panico. Molte persone non riuscivano a respirare. Come se non bastasse si è anche sfiorata la tragedia, quando un adolescente, senza biglietto, dopo essere salito sulla Terrazza del Palatino è caduto in una buca, facendo un volo di quattro metri. Il ragazzo è stato soccorso e trasportato all’ospedale Bambino Gesù.

 

 

Non era un mistero che il concerto di Travis Scott avrebbe potuto creare più di un grattacapo. Infatti prima di scegliere il Circo Massimo come location, il rapper aveva incassato il no dall’Egitto per esibirsi tra le piramidi di Giza. Senza dimenticare la sfilza di precedenti: il 30 giugno 2023 pure Milano è stata «colpita» dalle sue scosse, provocate sempre dalle vibrazioni degli oltre 80.000 fan. Il più rilevante è quello di Houston nel novembre 2021, in cui a seguito della ressa, sono morte dieci persone tra il pubblico (centinaia i feriti). Occorre specificare che per questo episodio, il cantante è stato prosciolto dalle accuse. Però questi episodi avrebbero potuto far suonare un campanello di allarme tra coloro che hanno voluto, organizzato e autorizzato il concerto romano. È legittimo chiedersi quali strascichi abbia lasciato la serata del rapper a stelle e strisce. Infatti nei giorni immediatamente successivi la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, si è scagliata contro il Campidoglio: «Daremo parere negativo a questo tipo di eventi per salvaguardare la conservazione del parco archeologico». Immediata la replica dell’assessore comunale ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato: «Per fortuna i concerti al Circo Massimo non li decide Alfonsina Russo. Secondo lei qui ci dovrebbero essere solo l’Opera e il balletto e tutti gli altri no».

 

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