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Roma, arriva il pronto intervento Ama: ecco il “118” dei rifiuti

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Martina Zanchi
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Un nucleo operativo attivo h24 che dovrà intervenire entro quattro ore dalla segnalazione di rifiuti abbandonati o bruciati che creano pericolo o invadono la carreggiata, ma anche per raddrizzare cassonetti ribaltati e per rimuovere amianto lasciato su aree pubbliche. La novità è prevista nel nuovo contratto di servizio tra Roma Capitale e Ama, al momento all’esame dei Municipi, e risponde alle previsioni dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) che nel Testo unico emanato nel 2022 impone proprio il limite di quattro ore per l’intervento a seguito di segnalazioni di vigili urbani, polizia di Stato, carabinieri e vigili del fuoco. Con l’approvazione del contratto di servizio 2024-2028, quindi, la risposta dovrebbe essere molto più rapida rispetto agli standard odierni. E se per rimuovere tutto il materiale fosse necessario più tempo, dopo aver messo in sicurezza l’area Ama avrà 15 giorni per completare l’attività.

 

 

Ma quella del «pronto intervento» è solo una delle previsioni inserite nel corposo documento arrivato ai Municipi, che infatti stanno chiedendo al Campidoglio una proroga dei venti giorni in cui dovrebbero esprimere un parere. «I documenti ci sono arrivati durante la pausa natalizia. Non c’è neanche il tempo di esaminarli in commissione», spiega il presidente del VI Nicola Franco (FdI) mentre il minisindaco del XV, Daniele Torquati (Pd), ha scritto a tutti i «colleghi» presidenti, nonché al sindaco Roberto Gualtieri e all’assessore all’Ambiente SabrinaAlfonsi. «Abbiamo diverse cose da dire- afferma Torquati -. Ad esempio bisogna chiarire una volta per tutte chi deve pulire fuori dalle stazioni ferroviarie, visto che ora quelle aree sono terra di nessuno». A quanto pare la richiesta di proroga è in partenza anche da VIII e VII, anch’essi Municipi a guida dem. D’altra parte forse i «parlamentini» si aspettavano qualcosa di più sul decentramento. Le cosiddette «Ama di Municipio» evocate lo scorso anno come possibile soluzione ai disservizi ma che, rispetto agli annunci del Campidoglio, nel nuovo contratto di servizio non paiono così incisive. Non c’è traccia, ad esempio, dell’apertura di sezioni ad hoc dei siti web dei Municipi per la presentazione di reclami: i canali di riferimento per restano infatti il call center 06.06.06; il numero verde di Ama; il sito e la app dell’azienda. Solo tra le opzioni alternative c’è la possibilità di rivolgersi all’Ufficio relazioni con il pubblico dei Municipi o del Comune, oppure di utilizzare la «Casa digitale del cittadino».

 

 

 

Per quanto riguarda invece spazzamento e lavaggio resta valida (come avviene a tutt’oggi) la pianificazione a livello municipale. E nel contratto di servizio in cui fa il suo ingresso il termovalorizzatore di Santa Palomba (con «entrata a regime prevista nel 2027», si legge) per quanto riguarda il porta a porta gli aggiustamenti sono lievi. A fronte di un aumento stimato di novemila utenze non domestiche (dalle 45mila del 2022 a 54mila) ad esempio la raccolta della carta per uffici e scuole dai 2-3 passaggi attuali potrà diventare giornaliera. Arriveranno come promesso i centri per il riuso, le domus ecologiche e le postazioni per la raccolta di prossimità, soprattutto nelle strade strette in cui i mezzi di Ama non riescono a passare. Entro il 2026 poi ci saranno sette nuovi centri di raccolta per gli ingombranti. Oltre a quello di via Cerroncino, appena aperto, gli altri si troveranno a Massimina, La Storta-Olgiata, Casal Selce sud, Corcolle, Severini, Sdo/Tedeschi e via Wolf Ferrari. L’ultima novità riguarda la Tari, ma non è nel contratto di servizio. Accertamento e riscossione non saranno infatti più compito di Aequaroma: a occuparsene probabilmente sarà il dipartimento Risorse economiche, in collaborazione con Ama.

 

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