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Pnrr, timori in Campidoglio per i Piani urbani: "Possibile definanziamento"

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La modifica del Pnrr decisa dal governo ha sollevato timori in Campidoglio per il "possibile definanziamento" di alcuni piani urbanistici già previsti, spiegano fonti del Comune di Roma. "La proposta di rimodulazione del Pnrr definita dal governo non prevede significativi cambiamenti per Roma Capitale con una rilevante eccezione: il possibile definanziamento dei Piani urbani integrati che complessivamente finanziano interventi per oltre 330 milioni di euro e lo spostamento su finanziamenti ordinari" trapela dal Comune.

 

"Inoltre, il nuovo capitolo Repower Eu da 3,6 miliardi di euro per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, potrebbe consentire di accogliere le richieste relative a nuovi interventi su scuole e case popolari contenute nella lettera inviata nel marzo scorso dal sindaco Roberto Gualtieri al ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto", affermano le stesse fonti che per quanto riguarda il primo punto affermano che "a Palazzo Senatorio si aspettano precise garanzie non solo sulla conferma dell’ammontare di risorse già assegnate a Roma, ma anche sul fatto che questo cambiamento non finisca per rallentare il processo di attuazione di importanti progetti già avviati come sono quelli previsti per Corviale, Santa Maria della Pietà, Tor Bella Monaca, le biblioteche e i poli civici «considerato che Roma sta al momento rispettando tutte le tempistiche previste". 

 

Sul secondo punto, dal Campidoglio fanno notare anche che "i 3,6 miliardi di euro destinati alla misura collegata ai progetti per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici appaiono insufficienti considerando che Roma, come segnalato nella lettera dal sindaco, ha già puntualmente individuato interventi per 600 milioni di euro su licei e case popolari realizzabili entro il giugno del 2026, che sarebbe opportuno venissero finanziati". 

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