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Roma è invasa dai rifiuti: metà flotta dell'Ama è fuori uso, sporcizia ovunque

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Martina Zanchi
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Fuori uso quasi la metà dei mezzi e macchinari collocati nei depositi Ama di Ponte Malnome, Romagnoli e Salario. Tra compattatori, volta-cassonetti, macchine madri e semi-rimorchi, due giorni fa erano inutilizzabili 136 mezzi su 285 (una percentuale pari al 47,7 per cento) in larga parte vetture in attesa di interventi di manutenzione. E mentre restano parcheggiate nelle autorimesse, per strada si accumula l’immondizia. Una situazione che di ora in ora si è fatta sempre più critica. Del resto, ad ammettere le difficoltà nella pulizia della città al sindaco Roberto Gualtieri ieri si è aggiunta l’assessore all’Ambiente di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi. «C’è stato un peggioramento dovuto alla necessità della manutenzione di molti mezzi, che in alcuni casi ha rallentato la raccolta di alcune frazioni di rifiuti, prima la carta e poi anche sull’indifferenziata. Stiamo verificando il motivo di questa necessità». Anche Ama è determinata a venire a capo del problema mentre i dati registrati giovedì in tre delle tre cinque autorimesse aziendali evidenziano difficoltà generalizzate.

 

 

Nel quadrante nord della città c’è il deposito di via Salaria, dove su 55 compattatori laterali (i macchinari che sollevano i cassonetti dalla strada per svuotarli) ne risultavano fermi 18, di cui dodici a tre assi e sei a due. Tredici su 19 invece i volta-cassonetti fuori uso e dodici su 21 «macchine madri», ovvero quei grossi camion in cui vengono trasbordati i rifiuti dai veicoli più piccoli, come gli squaletti. Spostandoci a sud, lungo la via del Mare c’è lo stabilimento Romagnoli, dove l’8 giugno i mezzi fermi erano 22 su 43, tra macchine madri, compattatori laterali e voltacassonetti. A Ponte Malnome, dove peraltro c’è anche un’autofficina interna, sono rimaste spente 71 macchine su 147. La presenza di così tanti mezzi in attesa di manutenzione riduce inevitabilmente quelli disponibili per la raccolta dei rifiuti, con gli effetti che si vedono per strada in queste ore.

 

 

Nel frattempo la municipalizzata fa sapere di avere assunto di recente quaranta addetti alle officine, per potenziare il servizio svolto «in house», e sottolinea che il piano aziendale 2023-2028 prevede la realizzazione di altre quattro autorimesse. Ci sono poi ditte esterne che intervengono su richiesta per particolari esigenze, mentre «per alcuni mezzi delle nuove forniture - spiega l’azienda - Ama Spa non sostiene ulteriori oneri di manutenzione ordinaria preventiva per i primi 24 mesi di esercizio dei mezzi». È la cosiddetta formula «full service» che include nel prezzo dei veicoli l’esecuzione di tre tagliandi e quattro verifiche ispettive. Tutto sta, ora, nel capire in quale di queste ramificazioni si sia formato l’intoppo.

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