Stadio della Roma in aula tra i mal di pancia della sinistra. Colpo di scena di Caudo
Inizia oggi in Assemblea capitolina la discussione sulla delibera che riconosce il pubblico interesse al progetto del nuovo stadio dell’As Roma a Pietralata. Dopo la riunione di ieri - in cui la maggioranza è arrivata alla quadra sul maxi-emendamento, che contiene le modifiche da apportare all’atto di giunta - in Aula stamattina il centrosinistra dovrebbe presentarsi compatto. Al netto di assenze «eccellenti». Il consigliere Giovanni Caudo di Roma Futura, presidente della commissione Pnrr e già assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, ha annunciato infatti che oggi non si presenterà e non lesina critiche aspre. «Il 50% di trasporto pubblico riportato nel maxi-emendamento non va bene. Significa che almeno il 60% di chi andrà allo stadio ci andrà con un mezzo su gomma, forse anche di più». Secondo il consigliere, poi, nello studio di fattibilità presentato dai giallorossi non viene tutelato il verde pubblico dell’area. «È inspiegabile non aver posto la condizione del rispetto della dotazione di aree a verde e servizi già prevista nel piano particolareggiato di Pietralata». Sull’assenza di oggi ha voluto precisare che «in questi giorni sono all’estero per un impegno universitario programmato da tempo e non sarò in Aula Giulio Cesare, ma per onestà e trasparenza, come ho anticipato all’assessore Veloccia, se fossi stato a Roma non avrei comunque preso parte al voto sulla delibera».
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L’iter dello stadio romanista sembra comunque segnato: dopo il via libera dell’Assemblea capitolina al pubblico interesse, l’As Roma potrà iniziare la progettazione definitiva dell’opera che, ad oggi, prevede un investimento stimato in 528,4 milioni. La società dovrà includere le indicazioni date dal Consiglio comunale, tra le quali il potenziamento dei parcheggi nel rispetto della normativa Coni, la predisposizione della viabilità d’emergenza, per assicurare l’accesso agevole all’ospedale Sandro Pertini, e la riprogettazione complessiva del quadrante in considerazione del già vigente piano particolareggiato. Per questo, dopo il passaggio in conferenza dei servizi, il progetto approvato costituirà una vera e propria variante urbanistica.
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È stato aggiunto poi uno step intermedio, non previsto dalle normative sugli stadi, che consente all’Assemblea capitolina di esprimersi nuovamente e stavolta sul progetto definitivo. Per il momento, comunque, sulla strada della Roma non dovrebbe frapporsi l’ostruzionismo dell’opposizione. «È chiaro che lo stadio lo vogliamo tutti - ha commentato il grillino Paolo Ferrara, intervenendo in radio - se è fatto bene e ci sono le condizioni, lo porteremo avanti».