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Festa del papà, corteo dei padri separati: "Anche noi meritiamo rispetto"

Massimiliano Gobbi
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Fino a qualche anno fa erano soprattutto gli immigrati, gli anziani soli, i disoccupati e alcuni giovani senza famiglia e senza lavoro a chiedere aiuto alla Caritas per sopperire ai bisogni di prima necessità, come ad esempio l’alimentazione ed il vestiario. Da poco tempo, però, la situazione è molto cambiata, con l’aumentare purtroppo di coloro che sono stati definiti “i nuovi poveri”.

Parliamo di milioni di padri separati dai loro figli che vivono realtà e storie molto diverse tra loro, spesso poco prese in considerazione dai media e che oggi si trovano a festeggiare una festa dal sapore amaro, perché messi in secondo piano rispetto all'ex coniuge. Questo perché la donna, soprattutto se madre, viene trattata dalla legge come “parte debole” da tutelare, quando sempre più padri si ritrovano in una condizione d’inferno, senza più un soldo, magari senza casa e privati della possibilità di vedere i propri figli, nella morsa di una crisi economica che li colpisce, finché non accade qualche tragedia da prima pagina di giornale.

Per queste ragioni, proprio oggi a Roma, centinaia di papà separati, nel giorno della loro festa, si sono dati appuntamento in piazza San Giovanni alle ore 15, per la 24esima edizione del Daddy’s Pride, in una marcia che rivendica il diritto inviolabile dei loro figli alla bigenitorialità, diritto introdotto in Italia con la Legge 54 del 2006 (AFFIDO CONDIVISO) ma purtroppo spesso disapplicato in molti Tribunali d'Italia, compreso quello di Roma.

«Tutti i familiari e i parenti – dichiara l’organizzatore Giorgio Ceccarelli - sono coinvolti quotidianamente in questo calvario affettivo che non rispetta i diritti dei bambini di continuare a godere degli affetti e della partecipazione in egual misura di mamma, papà e nonni nella loro crescita per il loro corretto sviluppo fisico e psicofisico. Lo squilibrio vigente in favore del genitore arbitrariamente definito collocatario ha tolto all’altro genitore non solo la dignità e la naturale frequentazione dei figli ma ha prodotto un impressionante numero di papà separati che ricorrono alla Caritas e ai dormitori».

«Oggi più che mai chiediamo la piena applicazione della legge sull’affido condiviso e il sostegno civile ai disegni di legge di modifica che, puntualmente, vengono presentati ad ogni Legislatura ma mai calendarizzati – sottolineano i promotori del Daddy’s Pride di Roma -  Da anni chiediamo una nuova legge nuova, più punitiva per chi rapisce i nostri figli. Un grido di dolore per tanti papà che meritano più rispetto. Ci siamo messi in gioco per non far dimenticare a nessuno che la paternità è importante, e che essere papà a volte è una sfida molto difficile». 

Durante la manifestazione è stato premiato il papà dell'anno. Premio che l'associazione «I Love Papà» quest'anno ha assegnato al pugliese Francesco Bia che, attraverso l'associazione di volontariato «Gruppo Accoglienza Bambini Bielorussia di Modugno», è riuscito ad aiutare 12mila minori bielorussi, sostenendo progetti mirati alla ristrutturazione di orfanotrofi e strutture di risanamento in Bielorussia.  Per la mamma dell'anno, invece, il premio è stato assegnato a Teresa Mennuni per aver adottato e preso cura di una bellissima bambina con problemi importanti di salute, per poi adottare, anche il suo fratellino.

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