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Regione Lazio, inizia l'era Rocca: “Ecco la mia giunta del fare”

Susanna Novelli
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Entusiasmo e soprattutto tanta emozione ieri mattina in via Cristoforo Colombo, dove il neo governatore Francesco Rocca ha presentato la sua squadra di governo. Un po’ come la consegna delle chiavi dell’auto nuova, adesso non resta che mettere in moto e partire. Un viaggio complesso quello che attende la giunta della Regione Lazio, la prima di centrodestra dopo dieci anni di centrosinistra. Cinque donne e cinque uomini, tutti di comprovata esperienza territoriale e internazionale. Rispettate le quote proporzionali al risultato elettorale con sei assessori a Fratelli d’Italia, due alla Lega e due a Forza Italia. Il numero due di Francesco Rocca è Roberta Angelilli di FdI (che ha anche la delega al Commercio e allo Sviluppo economico); sempre per FdI, Giancarlo Righini (Bilancio e Agricoltura), Elena Palazzo (Ambiente, Sport e Turismo), Fabrizio Ghera (Trasporti e Rifiuti), Massimiliano Maselli (Politiche sociali), Manuela Rinaldi (Lavori pubblici e Politiche di ricostruzione); per la Lega, Pasquale Ciacciarelli (Urbanistica e Politiche abitative) e Simona Baldassarre (Cultura e Politiche giovanili e della Famiglia); per FI Giuseppe Schiboni (Lavoro e Scuola, Università, Ricerca e merito) e Luisa Regimenti (Personale, Sicurezza urbana e Rapporti con enti locali). A comunicare nomi e deleghe il presidente Rocca. Solo al tavolo nella Sala Tevere, ricorda che la Sanità la terrà per sé. «È un impegno su cui ho messo la faccia ed è giusto che il presidente si prenda la responsabilità di quest’ambito così delicato, perché c’è da risollevare una sanità mortificata».

 

 

Non solo nomi però nella conferenza stampa che di fatto sancisce l’inizio di un percorso che per il centrodestra è decisivo e non solo nel Lazio, dove torna al governo dopo 12 anni ma anche per la "posizione istituzionale" che vede la Regione a metà strada tra il governo di Giorgia Meloni e il Campidoglio di Roberto Gualtieri, quest’ultimo unica roccaforte di potere del centrosinistra. Ecco allora che più delle parole si attendono i fatti. E lo sa bene il neo governatore che traccia il programma dei primi cento giorni. «Sarà una giunta del fare. Bisogna dare risposte concrete. I primi tre obiettivi sono sicuramente la sanità e i pronto soccorso. Poi bisogna dare massima accelerazione alla ricostruzione dei territori terremotati» e «infine le grandi opere e le infrastrutture, per far ripartire la nostra economia». Sull’azione dell’amministrazione rischiano però di pesare una situazione economica della Regione che «non è delle migliori, con una esposizione debitoria che preoccupa», anticipa Rocca, annunciando che è in corso «un’attività ricognitoria che poi verrà raccontata alla stampa e ai cittadini. Ricordo che siamo senza un bilancio. Presenteremo subito in Consiglio regionale un bilancio tecnico per l’avvio delle attività amministrative, per poi procedere a un assestamento tra maggio e giugno». Tra le novità più importanti quella sull’edilizia residenziale pubblica, nodo sociale (ed economico) tra i più delicati. «Sulle case popolari ho intenzione di intervenire, non è pensabile - ha detto Rocca - che i cittadini debbano vivere in quelle condizioni, nel degrado, nell’illegalità. In questi giorni abbiamo già scoperto circa cento persone con più di 100mila euro di reddito che vivono in case popolari. Redditi in chiaro, non in nero, che gli consentono di trovare una casa altrove».

 

 

Sul fronte sanità invece chiarisce subito «intendo governare il processo sanitario e non farmi governare. Stiamo già lavorando per rimuovere nei primi 100 giorni la situazione orribile che si vive nei Pronto soccorso della nostra Regione» assicura il governatore, che annuncia anche un intervento sulle liste di attesa con «l’obiettivo di portare tutte le visite specialistiche e diagnostiche all’interno del Recup, il centralino unico della Regione. Non solo quelle delle strutture pubbliche ma anche di quelle accreditate». Un capitolo a parte riguarda la gestione dei rifiuti a Roma. «Da parte mia non c’è alcuna pregiudiziale sul termovalorizzatore, c’è un commissario ma ho posto il tema della viabilità, che è un problema», ribadisce il presidente della Regione, anticipando che «venerdì prossimo o all’inizio della settimana successiva avrò un incontro con il sindaco Gualtieri». I neo assessori in sala ascoltano il presidente prima della foto di rito fuori la sede della Regione. La squadra è pronta. La foto che immortala insieme Fabio Rampelli, Claudio Durigon e Paolo Trancassini è il segnale di un clima sereno dopo i mal di pancia per la composizione della giunta. Se sia un sereno duraturo o passeggero si capirà già oggi con l’insediamento del Consiglio e sul tavolo le nomine dei capigruppo e delle presidenze delle potentissime commissioni regionali.

 

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