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Ronde dei vigili contro sosta selvaggia: pIù multe. Il diktat è fare cassa

Martina Zanchi
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Tempi duri in arrivo per gli automobilisti della Capitale. Scatta oggi, infatti, il piano straordinario di «repressione delle soste irregolari», disposto dal Comando generale dei vigili urbani, che stabilisce l’impiego di due pattuglie per ogni gruppo territoriale, sia nel turno mattutino che in quello pomeridiano, dedicate esclusivamente al contrasto del parcheggio selvaggio. Il comandante Ugo Angeloni è stato chiaro: «Le predette unità si legge nella circolare inviata ai quindici gruppi - non potranno essere distolte per interventi e/o rilevamenti di sinistri stradali, attività che dovranno essere assicurate con differenti risorse».

Proprio qui, secondo i sindacati, sta il problema. «È una richiesta sacrosanta - sottolinea Marco Milani, segretario del Sulp ma l’organico è insufficiente per svolgere tutti i compiti richiesti». Il 22 febbraio si è svolto un incontro tra amministrazione e sigle sindacali in cui, a fronte dell’esigenza di incrementare la sicurezza stradale, è stato nuovamente posto il nodo delle assunzioni. «Si dia rapidamente seguito al concorso per 800 unità e si rimetta mano all’ordinamento del Corpo, individuando i ruoli di coordinamento degli agenti e degli ufficiali. Siamo allo stremo», incalza Mirko Anconitani, segretario della Uil Fpl. Gli fa eco il collega del Sulpl.

«La coperta è corta», afferma Milani, secondo il quale i Caschi bianchi registrano una «carenza di personale pari a circa tremila unità». Eppure, aggiunge, «al Corpo si chiede di far fronte alle continue emergenze del momento stabilite dal Campidoglio». Dalla task force incaricata di impedire l’occupazione delle case popolari fino alle attività anti-abusivismo commerciale, e poi il presidio fisso dei campi nomadi. Ha fatto scalpore, di recente, il provvedimento con cui il Comando ha disposto l’impiego di dieci pattuglie per ogni turno deputate a controllare i generatori elettrici e le centraline posizionate nell’insediamento di via Candoni,per evitare furti di energia e incendi. «Ma almeno questa decisione, alla fine, è stata rivista», rivela Milani. Con un’ordinanza del 15 febbraio, infatti, il sindaco Gualtieri ha precisato che alla polizia locale sarà richiesta soltanto un’«attività di vigilanza saltuaria, con adeguata periodicità».

Ma per un compito che viene ridimensionato, molti altri restano in piedi. E sulle multe il Campidoglio si è prefissato numeri ben diversi rispetto a quelli registrati finora. Nel bilancio di previsione, infatti, gli introiti previsti nel 2023 dalle contravvenzioni sfiorano i 249 milioni. Quasi il triplo rispetto alla cifra incassata nel 2021 (94,1). D’altronde le casse di Roma Capitale languono e, prima della pausa natalizia, il sindaco lo ha detto chiaro e tondo alla polizia locale. Bisogna fare più multe. E con le ultime disposizioni, il Comando generale ha risposto.

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