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Stadio della Roma, tutti i nodi del progetto: mobilità, espropri e parcheggi

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Mobilità, parcheggi, accesso all’Ospedale Pertini, espropriazioni sono solo alcuni dei temi che sono stati affrontati dalle commissioni capitoline Sport e Urbanistica durante una riunione congiunta e in video conferenza con i tecnici dell’AS Roma collegati per la discussione del progetto del nuovo stadio in zona Pietralata, in vista dell’approvazione della delibera sull’interesse pubblico rispetto al nuovo stadio da parte dell’Assemblea Capitolina. «Il tema degli espropri è caldo» ha ammesso il general counsel romanista, l'avvocato Lorenzo Vitali, spiegando però «riguarda particelle precipue, come la carrozzeria menzionata dal consigliere Di Stefano, ma su questo e altri aspetti forniremo risposte più serie e adeguate nei tempi previsti». Già perché come più volte ricordato nel corso dei lavori l’area interessata dal progetto riguarda l’ex Sdo, ovvero quel progetto urbanistico integrato di riorganizzazione e ricollocazione delle infrastrutture direzionali della città di Roma al di fuori dal centro storico mediante la costruzione di un centro direzionale che avrebbe dovuto realizzarsi a partire dagli anni sessanta nell’area di Pietralata. Il comune quindi ha la proprietà dell’area e attraverso il progetto dello stadio avvierebbe la rigenerazione urbana di una zona rimasta incompiuta. Come ha confermato anche l’architetto De Paolis del Comune: «La proposta non aggiunge nuova volumetria al progetto dello Sdo e non consuma nuovo suolo nel rispetto della rigenerazione urbana. Si tratta di un’operazione di rigenerazione in uno spazio irrisolto e fungerà da cerniera dei quartieri. I tecnici hanno poi sgomberato il campo ad un’altra preoccupazione che attanagliava i presenti ed era stato sollevato anche in alcuni pareri arrivati al progetto: «L’Ospedale Pertini avrà un accesso esclusivo». 

 

 

Presente alla seduta - riferisce l’Agi - anche l’Assessore allo Sport e ai grandi eventi, Alessandro Onorato che però non è intervenuto nella discussione. Sull’iter del progetto è intervenuto invece l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, che ha ricordato che solo con il voto favorevole dell’Assemblea Capitolina alla pubblica utilità dell’opera, si potrà entrare una fase più operativa del progetto con l’apertura di una conferenza dei servizi decisoria e la valutazione di impatto ambientale (Via) che sarà gestita dalla Regione Lazio: «Il comune di Roma arriverà alla Conferenza con il sindaco o un proprio delegato, sulla base di un’analisi della risoluzione delle problematiche poste nella delibera sull’interesse pubblico ora al vaglio dell’Assemblea Capitolina, e dagli esiti del dibattito pubblico che l’amministrazione deve condurre nei modi e nei tempi previsti dalla normativa nazionale». 

 

 

Sui tempi, bisogna attendere che il IV municipio esprima il proprio parere alla delibera della Giunta. Il minisindaco Umberti ha assicurato che gli uffici sono al lavoro e che la conclusione dell’iter è prevista per i primi giorni di marzo, per poi approdare all’aula Giulio Cesare per l’ok definitivo. Intanto per domani è prevista una nuova riunione di commissioni congiunte, con un sopralluogo sull’area del cantiere e una visita in alcune aree oggi interdette. A chiudere la seduta è stato il Ceo giallorosso, Pietro Berardi, che ha ribadito la voglia di andare avanti spediti: «Prendiamo il progetto con la massima serietà, passiamo più tempo in questa stanza che nelle nostre case, e stiamo lavorando alacremente ad ogni piccolo dettaglio. C’è la massima collaborazione con l’Assessore Veloccia e tutto il suo staff. Per cui siamo pronti a rispondere a ogni domanda in maniera costruttiva e collaborativa per fare questo progetto che è importante per tutta la città di Roma. Da parte nostra c’è il massimo impegno a fare le cose al meglio possibile insieme alla vostra collaborazione».

 

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