Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ospedale Sant'Andrea, scoppia il caso: "Pazienti in terra". D'Amato cosa dice

Antonio Sbraga
  • a
  • a
  • a

Un soccorso "terra-terra". Il video virale sui due pazienti sdraiati sul pavimento del pronto soccorso del Sant’Andrea, ripresi mentre fanno una flebo, riattizza le polemiche sullo stato di salute della sanità laziale.

«Mentre D’Amato e Bianchi litigano sul voto disgiunto, la situazione sanitaria del Lazio è sempre più al collasso - attacca Francesco Rocca, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione - Sui social circola un video in cui si vedono pazienti abbandonati a se stessi lungo i corridoi del Sant’Andrea. Pazienti che, anziché potersi curare come meritano, sono costretti a stare per terra, letteralmente sui pavimenti, aspettando una barella o un posto letto e ai quali viene calpestata la dignità. Esprimo la mia solidarietà non solo ai pazienti, ma anche agli operatori sanitari costretti a lavorare in ambienti davvero indecenti per un Paese civile. Questo, poi - sottolinea Rocca - può portare al fenomeno delle ingiustificate violenze nei confronti degli operatori sanitari che nulla c’entrano, ma che diventano bersaglio di rabbia e frustrazione. Tutto ciò è il frutto di dieci anni di cattiva amministrazione del centrosinistra. Zingaretti e D’Amato hanno abbandonato la sanità laziale a un triste destino».

Anche per il coordinatore regionale di FdI, Paolo Trancassini, quella regionale è una «sanità ormai al collasso: lo scandalo del Sant’Andrea ne è la dimostrazione». Immagini che, secondo il deputato Angelo Rossi (FdI), «non sono degne della Capitale. Pazienti per terra, barelle ammassate nei corridoi, malati che hanno immediato bisogno di cure e assistenza che, invece, vengono lasciati per ore e ore a loro stessi».

Il pronto soccorso del Sant’Andrea, nonostante la caratura universitaria del nosocomio, è ancora un Dipartimento di emergenza e accettazione (Dea) di I livello. La "promozione" a Dea di II livello, stabilita dal 2021, è tuttora bloccata dalla mancata apertura del reparto di Ostetricia-Sala parto, prevista da un decreto risalente al 2016 ma non ancora attuato. «L’Ostetricia è in via di preparazione, per ora sono possibili ricoveri fino al secondo mese di gravidanza», scrive il Sant’Andrea.

Stessa identica situazione in un altro nosocomio universitario come il policlinico Tor Vergata. Dove nel 2021 era stata annunciata l’«apertura dei posti di letto della ostetricia e il completamento dei 40 posti letto della Torre 8 nel 2022». Però la sala parto è ancora in "gestazione" da sette anni («programmare per le Aziende Tor Vergata e Sant’Andrea la realizzazione di un reparto di ostetricia», aveva scritto la Regione nel decreto 214 del giugno 2016) e data poi come «imminente» nell’aprile scorso dall’azienda. Che ha nuovamente rimandato, a settembre stavolta, l’apertura «della Ostetricia, Sala parto e Neonatologia presumibilmente nel secondo semestre del 2023».

Fino ad allora, però, i due "Ps" non possono divenOspedali In Campania i pronto soccorso «Dea» di secondo livello sono più del doppio di quelli del Lazio a parità di popolazione tare Dea di II livello, che nel Lazio sono solo cinque (un terzo rispetto ai 14 della Campania, che ha la stessa popolazione): Umberto I, Gemelli, San Camillo, San Giovanni e Bambino Gesù. Sono tutti nella Capitale e nessuno nelle restanti quattro province.

In Ciociaria ieri la consigliera regionale Sara Battisti (Pd) ha visitato «l’ospedale di Sora, con l’assessore Alessio D’Amato, dove sono terminati i lavori strutturali per efficientare il nosocomio e renderlo più confortevole per gli utenti. Sono stati fatti lavori al pronto soccorso, alla sala di osservazione breve-intensiva, e sono stati ampliati e riqualificati tutti gli spazi per migliorare le condizioni di lavoro al personale e fornire cure migliori ai pazienti. È un percorso - conclude Battisti che sta permettendo di riqualificare tutte le strutture».

Al Sant’Andrea, malgrado l’avvio dal 1° febbraio del piano di riorganizzazione del pronto soccorso contro il sovraffollamento (chiusura dei 16 letti dell’Astanteria, trasformati in 8 letti di Medicina d’urgenza e altri 8 di Osservazione breve intensiva, più l’area di Boarding al piano S2 e l’Holding Area con 12 letti, aumentabili fino a 28) non è però bastato per evitare le polemiche col video virale su quel soccorso così "terra-terra". 

Dai blog