Regione Lazio, quella passione di D'Amato per le finte inaugurazioni
Inaugurazione «apri & chiudi» al Pronto Soccorso Pediatrico dell’Umberto I, passato dal taglio del nastro inaugurale al ripristino del nastro segnaletico bianco-rosso da lavori in corso. Sono ancora chiusi, infatti, i rinnovati locali «del nuovo Pronto soccorso pediatrico dopo le ultime ristrutturazioni» inaugurati martedì scorso dal direttore generale del Policlinico Umberto I, Fabrizio d’Alba insieme alla magnifica rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, al presidente di Fondazione Roma Sapienza, Eugenio Gaudio, e all’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, che il 17 hanno presentato, appunto, «la nuova veste del Pronto soccorso pediatrico». Il cui ingresso, però, è tuttora chiuso al pubblico, costretto quindi a continuare ad accedere dall’entrata provvisoria, posta al secondo piano, aperta sin dal luglio scorso.
Da quando, cioè, sono iniziati i lavori di ristrutturazione, che sarebbero dovuti terminare il primo ottobre scorso. Invece si va avanti con i «soli 3 locali attualmente predisposti per fare il triage ed effettuare le prime cure a bambini e neonati», come già denunciato nei mesi scorso dal segretario del sindacato Fgu Università, Giuseppe Polinari. Davanti all’ingresso appena ristrutturato ci sono i nastri segnaletici bianco-rossi che inibiscono l’accesso, malgrado la fine dei lavori già salutata nel corso dell’inaugurazione di martedì scorso come «un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato a vantaggio del Policlinico Umberto I».
Il Tempo ha provato a chiedere i motivi che tengono ancora chiusi i rinnovati locali, ma l’azienda ospedaliera non ha fornito risposte. Neanche sui motivi che tengono ancora chiusa la galleria che collega il reparto di Otorino con il padiglione 8, inaccessibile dal 30 novembre scorso dopo il distacco dell’intonaco da una parete del tunnel. Ma è la situazione tuttora provvisoria nei pochi locali disponibili del Pronto Soccorso pediatrico a provocare più disagi. Anche perché «solo una decina di Ps sono dotati di consulenza pediatrica nel Lazio», come avverte da tempo la Confederazione italiana pediatri (Cipe). L’assistenza pediatrica nei Ps, infatti, risulta a macchia di leopardo: «I tempi di attesa per la gestione degli accessi pediatrici potrebbero essere lunghi», avverte per esempio il sito del policlinico Casilino, nel cui «Pronto Soccorso non è presente il Pediatra e le eventuali urgenze pediatriche saranno gestite dai medici di P.S., con il sostegno in consulenza dei neonatologi. Troverete un Pediatra presso i seguenti Pronto Soccorso: Pertini, Umberto I, San Giovanni, Nuovo Ospedale dei Castelli, Bambin Gesù, San Camillo, Sant’Andrea, Gemelli e San Pietro Fatebenefratelli».
Nonostante questa carenza strutturale dell’assistenza pediatrica nei 50 Ps del Lazio, non c’è traccia di potenziamenti per l’assistenza dei più piccoli nelle ben 12 inaugurazioni effettuate nell’ultimo trimestre dall’assessore regionale alla Sanità. Una «inaugurite» acuta secondo le ironie degli addetti ai lavori, che ormai lo indicano non come astro, ma «nastro» nascente della politica laziale. Perché, dall’ottobre scorso, ha tagliato il nastro di tutto e, quando non ha potuto, è «intervenuto in video collegamento alla cerimonia», come per la nuova Rems di Subiaco nel dicembre scorso. Ha inaugurato persino il «nuovo CUP del Presidio di Marino», il «nuovo ambulatorio chirurgico dell’ospedale di Colleferro» e gli «ambulatori di prossimità di Rignano Flaminio e Sant’Oreste». Ed è andato anche solo per presenziare alla «cessione dell'area dove sorgerà l'ospedale di Comunità» sia a Ladispoli che ad Anguillara.