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Lazio, Conte candida Bianchi: la giornalista “verde” amica del rosso Orlando

Pietro De Leo
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Dopo lunga gestazione, il Movimento 5 Stelle mette in campo il candidato alla presidenza della Regione Lazio. L’annuncio arriva, ieri, con un post social di Giuseppe Conte. Si tratta di Donatella Bianchi, volto Rai 1, su cui conduce «Linea Blu». È stata alla guida del WWF ed è, attualmente, presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre. Dunque, una figura proiettata sul tema della tutela ambientale, punto qualificante dei pentastellati. A sottolinearlo è Giuseppe Conte sul post in cui ha dato la notizia. «Donatella - scrive - incarna perfettamente quei valori, quelle sensibilità, e quelle competenze che riteniamo condizioni imprescindibili per offrire ai cittadini una proposta credibile è all’altezza delle loro aspettative ed esigenze». Un nome su cui esprime favore anche la sigla Coordinamento 2050, in una nota congiunta firmata, tra gli altri, da Alfonso Pecoraro Scanio e Stefano Fassina. Quella di Bianchi, scrivono, è «una candidatura forte e credibile sul piano professionale, programmatico e morale, con un lungo e coerente impegno per la conversione ambientale».

 

 

La diretta interessata raccoglie la sfida, esplicitando in linea generale di piattaforma programmatica: «Transizione ecologica, salvaguardia ambientale e lotta alle disparità sociali hanno contraddistinto la mia vita professionale e la mia crescita come cittadini. Si tratta di valori non negoziabili che, giorno dopo giorno, ho ritrovato nell’azione politica del Movimento 5 Stelle e che sono alla base della proposta programmatica per il Lazio». Il Pd, con Andrea Casu, punta dritto sul suo ruolo in Rai: «Fa una scelta politica che rispettiamo, ma è una scelta definitiva. La Rai non ha porte girevoli». A onor di memoria, però, va ricordato che Piero Marrazzo, presidente di una giunta regionale del centrosinistra finita rovinosamente, poi in Rai rientrò eccome. Così come, prima di lui, stesso percorso di andata-ritorno seguì Piero Badaloni. Tema diverso per l’incarico al Parco delle 5 Terre. Giovanni Toti ricorda come la nomina fosse giunta d’intesa con l’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa (M5S). Oggi, però, fa notare il Presidente della Liguria, un impegno elettorale così gravoso sarebbe sostanzialmente incompatibile con una corsa elettorale totalizzante.

 

 

In ogni caso, al di là delle reazioni, c’è un dato che riguarda il posizionamento strategico della candidatura della conduttrice. Che mira, evidentemente, ad una porzione di elettorato Pd. Lo fa notare la capogruppo al Senato del Terzo Polo (nel Lazio alleato con i dem a sostegno di Alessio D’Amato) Raffaella Paita. «Ricordo i tempi in cui il nome di Donatella Bianchi veniva speso frequentemente dalla corrente Andrea Orlando per diversi ruoli». Incarichi o meno, sta di fatto che l’attuale candidata del Movimento viene citata tra le personalità del mondo associativo, della cultura e della Tv che nel febbraio 2019 parteciparono alla presentazione dell’associazione «Tes» (acronimo di Transizione Ecologica Solidale), promossa proprio dall’ex ministro dell’Ambiente e del Lavoro. Può riuscire questa operazione? I sondaggisti contattati dal Tempo hanno diverse sensibilità sul punto. Secondo Antonio Noto, di Noto Sondaggi, è molto difficile, non per il peso del nome, che non è trascurabile, quanto per un problema di tempi. «Ovviamente non abbiamo già testato la sua candidatura - spiega al Tempo - tuttavia c’è poco tempo per fare campagna elettorale. Ora non è periodo, si comincerà dopo l’Epifania. Costruire il profilo da presidente della Regione in poco più di un mese è davvero difficile». Secondo Carlo Buttaroni, di Tecnè, quello di Bianchi «è un profilo interessante. Si tratta di una persona conosciuta, che insiste nell’area di centrosinistra. Sicuramente D’Amato ne risulterà indebolito».

 

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