Roma, Metro C verso il capolinea: via libera a nuove stazioni
Dalle parole ai fatti e, chissà, forse la concreta speranza che la linea C della metropolitana riprenda il suo viaggio verso il capolinea finale, quello di Mazzini/Clodio. A cinque anni dall'inaugurazione dell'ultima fermata realizzata, quella di San Giovanni, è arrivata infatti la notizia dello sblocco burocratico per la stazione Fori Imperiali e lo stanziamento di 1,8 miliardi anche per nuove tranvie progettate per il Giubileo. Ad annunciarlo l'assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè. «La Commissaria Straordinaria del Governo Maria Lucia Conti, che ringraziamo per il grande lavoro che sta svolgendo, ha emanato l'ordinanza di approvazione del progetto definitivo della variante della stazione Fori Imperiali della Metro C. Si tratta di un passaggio di fondamentale importanza - spiega Patanè - perché ci consente di definire tempi certi di realizzazione dell'opera e di rispettare il cronoprogramma che prevede la conclusione dei lavori della stazione Fori Imperiali, che abbiamo dato indicazione di denominare "Colosseo" come l'omonima stazione della Metro B, entro l'inizio del Giubileo».
Due anni dunque per aggiungere un tassello importante nella lunga realizzazione di quella che è diventata l'opera infrastrutturale tra le più costose d'Europa e che attende da oltre vent'anni la sua realizzazione. L'inaugurazione della terza linea della metropolitana della Capitale, infatti, era attesa per il Giubileo del 2000. Sono passati cinque sindaci e soltanto adesso, forse, con lo sblocco economico e burocratico del governo si potrebbe arrivare al completamento auspicato. Non è l'unica novità tuttavia in materia di trasporti.
«Nella giornata di ieri (mercoledì ndr) - dice ancora Patanè - è arrivata un'altra bella notizia per la mobilità romana con l'approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del decreto che rende esigibile il finanziamento di 1,8 miliardi che servirà, tra le altre cose, per completare la tranvia Termini -Vaticano -Aurelio e per proseguire la Metro C con la stazione di Piazza Venezia e la realizzazione della tratta T2, Venezia-Piazzale Clodio». Non ci sono più alibi dunque per rendere finalmente la Capitale una città dove la mobilità pubblica possa davvero sostituire quella privata, a vantaggio non solo dei milioni di turisti attesi per il Giubileo 2025 e, si spera Expo 2030, ma soprattutto dei milioni di romani e pendolari costretti ancora oggi a muoversi ogni giorno con un sistema trasportistico fermo agli anni Ottanta.