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Omicidi a Prati, fermato Giandavide De Pau, autista del boss Senese. "Ricordo il sangue poi il black-out"

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Fermato e portato a Regina Coeli Giandavide De Pau, sospettato di essere il killer dietro i tre omicidi di Prati. C’è un primo sospetto colpevole, dunque, per il triplice omicidio di Roma, dove lo scorso giovedì sono state trovate senza vita tre donne, tutte prostitute e tutte raggiunte da svariati colpi di arma da taglio. Si tratta di un pregiudicato romano, Giandavide De Pau, 51 anni, legato al clan camorristico dei Senese. Ascoltato per ore in Questura, l’uomo ha precedenti penali per numerosi reati. In particolare, è emerso che era stato il guardaspalle del boss Michele Senese, detto «òpazz», al momento in carcere con una condanna all’ergastolo.

Sui media gira un’immagine di Senese, De Pau e Massimo Carminati, l’ex Nar coinvolto nell’indagine "Mondo di Mezzo". Al momento del blitz delle forze dell’Ordine, De Pau si trovava in un’abitazione in viale Esperia Sperani, nel quartiere Ottavia, dove viveva la sorella che avrebbe chiamato il 112 quando ha capito che il fratello potesse essere coinvolto nei delitti. L’uomo, che è stato rintracciato in meno di 48 ore, ha numerosi precedenti penali e di polizia per reati che riguardano gli stupefacenti, le armi e contro la persona. Sottoposto a fermo, è stato portato a Regina Coeli dopo un interrogatorio durato diverse ore. «Ricordo di essere stato nella casa di via Riboty e di avere tentato di tamponare la ferita di una delle ragazze di nazionalità cinese ma poi ho un vuoto e non ricordo più nulla. Ho avuto un black-out. Non ricordo di essere stato in via Durazzo. Ho vagato per due giorni senza mangiare né dormire». È quanto avrebbe detto nel corso dell’interrogatorio, durato circa 7 ore, Giandavide De Pau, sospettato per i tre omicidi avvenuti giovedì nel quartiere romano di Prati.

 

 

 

 

Appena rinvenuti i corpi senza vita delle tre escort - due di nazionalità cinese, ritrovate in via Riboty, e una colombiana di 65 anni trovata poco distante, in via Durazzo - gli inquirenti si erano messi subito al lavoro passando al vaglio le testimonianze e le immagini delle telecamere di sorveglianza del quartiere. Sotto la lente di ingrandimento anche un sito web di incontri dove il presunto killer potrebbe aver scambiato dei messaggi con le vittime. Sin dai primi momenti, visto il modus operandi e la vicinanza degli omicidi, le forze dell’ordine erano orientate sulla possibilità che dietro l’arma da taglio - che non è ancora stata trovata - potesse esserci un’unica mano. In attesa dell’interrogatorio di convalida, è intervenuto il questore di Roma, Mario Della Cioppa, che sembra convinto che gli indizi raccolti contro De Pau siano sufficienti per inchiodarlo: «Posso assicurare che al momento la situazione è sotto stretto controllo - ha dichiarato - e riteniamo di poter affermare che la collettività possa tornare a essere più tranquilla perché altri fatti collegati a questi tragici avvenuti non ci saranno».

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