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Gualtieri sfida il Piantedosi e premia gli occupanti: a tutti residenza, gas e luce

Matteo Vincenzoni
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Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri sfida il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il suo successore alla Prefettura di Roma, Bruno Frattasi, con una direttiva che, con la scusa di difendere minori e «persone meritevoli di tutela», premia chi ha occupato abusivamente un immobile pubblico o privato. L'atto del primo cittadino della Capitale snatura di fatto l'articolo 5 del "decreto Lupi", che pur prevedeva la possibilità di dare disposizioni in deroga ai commi 1 e 1 -bis, proprio a tutela delle condizioni igienico sanitarie delle persone. Ma cosa prevedeva il Dl del 28 marzo del 2014? Al comma 1 si legge: «Chiunque occupa abusivamente e senza titolo immobili non può chiedere la residenza né l'allacciamento a pubblici servizi e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli»; il comma 1 -bis invece recita: «I soggetti che occupano abusivamente alloggi di edilizia residenziale pubblica non possono partecipare alle procedure di assegnazione di alloggi della stessa natura per i cinque anni successivi alla data di accert a m e n t o dell'occupazione abusiva».

 

La direttiva di Gualtieri, quindi, non solo consente l'iscrizione ana grafica in un alloggio occupato e il conseguente allaccio ai pubblici servizi (gas, luce e acqua), ma tra i «meritevoli di tutela» mette anche i richiedenti asilo, che in una città come Roma sono migliaia e in migliaia occupano abusivamente centinaia di immobili dal centro alla periferia. Le grandi occupazioni, cioè i "palazzoni", nella Capitale sono 27. La lista, all'inizio della scorsa primavera, l'ha stilata proprio Piantedosi, a quel tempo prefetto di Roma, con l'intenzione, prima o poi, di sgomberarli. E l'altro ieri, a Milano, il ministro ha fatto sgomberare 91 appartamenti. Ma a Roma è più difficile. Lo è sempre stato. Figuriamoci adesso. Sì, perché alla stregua delle famiglie con minori e anziani, o con figli disabili e situazioni di vero disagio, tutti quei richiedenti asilo (e non è detto che poi l'"asilo" arrivi per tutti), già occupanti abusivi, avranno chi gli pagherà le bollette, ovvero il Comune, forte anche di una sentenza della Corte Costituzionale del 2020, che, come ricorda il sindaco Gualtieri, «ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del divieto di iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo».

 

E alla faccia del comma 1 -bis del "decreto Lupi", potranno pure accedere immediatamente alle liste d'attesa comunali per avere una casa popolare. A Roma ci sono tante, troppe famiglie, che aspettano da 15 anni un alloggio, così come ci sono migliaia di senzatetto che affollano i marciapiedi. Anche questa è una situazione di «precarietà igienico sanitaria». Le case, nella Capitale, non ci sono, tanto che l'Amministrazione ha dovuto più che raddoppiare (da 100 a 220 milioni di euro) per quest' anno, i fondi destinati all'acquisto di alloggi Erp. La direttiva del sindaco Gualtieri, insomma, è un "libera tutti" che rende quei "tutti" «fragili» e «meritevoli di tutela» e quindi inseribili nella «fase transitoria che precede la ricollocazione».

 

Oggi i cosiddetti "movimenti perla Casa" brindano a Gualtieri perché sanno che in Italia, e soprattutto a Roma, transitorio significa definitivo. Non brinderanno, invece, le società e i proprietari degli edifici occupati, ai quali il sindaco, nella direttiva, dedica un breve passaggio: «L'iscrizione della residenza non conferisce alcuno specifico diritto sull'immobile (...) e viene meno nel momento in cui vengono messe in atto le procedure previste dalla legge per la cessazione della situazione di illegalità», ovvero gli sgomberi. Chissà se il neo prefetto Frattasi, a questo punto, riprenderà in mano l'elenco di Piantedosi. 

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