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Rifiuti, niente discarica a Magliano Romano: il Tar del Lazio boccia la scelta della Regione

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Massimiliano Gobbi
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Il Tar boccia l’ok della regione alla discarica di Magliano Romano, vittoria in tribunale dall'Associazione Ecologica Monti Sabatini. Bloccato il passaggio da impianto per inerti a impianto di smaltimento dei rifiuti urbani per oltre 800 mila mc. La quinta sezione del Tar Lazio da ragione al ricorso presentato dall'associazione ecologica contro la Regione bocciando di fatto la compatibilità ambientale rilasciata sulla trasformazione della discarica di Magliano Romano. 

Mancano infatti le necessarie valutazioni ambientali, ad esempio sull’impatto che la discarica avrebbe sulla sottostante falda acquifera.  Tra le censure mosse dai giudici amministrativi la mancata effettuazione della valutazione di incidenza, l'assenza di valutazioni sia sull'effettivo impatto della discarica sulla falda acquifera sia sulla barriera geologica.

Il TAR ha infatti accolto le istanze dell'associazione ecologista per quanto concerne la carente consultazione del pubblico in fase di VIA, la mancata Valutazione di Incidenza per i siti della rete europea dei parchi, la mancanza nella VIA di un chiaro ed inequivocabile quadro della situazione idrogeologica del sito. Gli uffici regionali avrebbero omesso di tener conto delle misure di salvaguardia conseguenti all’adozione del Piano di assetto del Parco regionale di Veio con le relative aree contigue.


Tra le omissioni, il Tar ha evidenziato che “inspiegabilmente non risulta attualizzata la valutazione dell'effettivo impatto del nuovo progetto sulla falda acquifera” che era stata già richiesta, in altri pronunciamenti, dal tribunale amministrativo. Infine, in violazione del testo unico per l’ambiente, è stata rilevata l’assenza del “giudizio di compatibilità ambientale del progetto quanto agli aspetti geologici, idrogeologici e della stabilità del sito”.

La vicenda della discarica di Magliano era già stata oggetto in passato di numerose sentenze del tar, sempre favorevoli a comitati e al comune, contro  il tentativo di aumentare il numero dei codici di rifiuti ingresso nell'impianto di smaltimento di inerti.

"Ennesima vittoria contro la discarica di Magliano Romano - esultano dall'Associazione Ecologica Monti Sabatini - il nostro ricorso ha di nuovo sancito la bontà delle nostre asserzioni, peraltro espresse ripetutamente durante le conferenze dei servizi riguardanti la procedura di riclassificazione che si trascina del lontano 2014, ma che gli uffici evidentemente non hanno tenuto in debita considerazione". 

Un risultato eccellente, spiegano dall'associazione, che però "non deve in alcun modo essere interpretato dalla cittadinanza come l’elemento che decreta la fine di questa annosa faccenda". 

Sulla vicenda, sempre su input dell’associazione ricorrente, si era interessato anche il parlamento europeo. Lo scorso 8 settembre, infatti, la presidente della commissione petizioni europea (PETI) Dolors Montserrat ha inviato al Ministro della Transizione Ecologica Cingolani una lettera a seguito della petizione dell'associazione inoltrata a gennaio e presentata dalla stessa associazione il 13 luglio in sede europea. Nella lettera si leggono i punti salienti sollevati dall'associazione, che evidentemente sono stati considerati come convincenti dagli interlocutori. 

"Nella lettera si fa riferimento alla normativa europea riguardante i rifiuti, la tutela delle specie e degli habitat, la Valutazione di Impatto Ambientale VIA, la Valutazione Ambientale Strategica VAS del Piano Regionale dei Rifiuti, e di tanto altro ancora  - concludono dall'Associazione Ecologica Monti Sabatini - Il Ministro ha tempo 3 mesi per rispondere, ma con una sentenza del TAR di questa portata, siamo certi che gli sviluppi potranno essere a noi favorevoli. Non escludiamo altre azioni".

 

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