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Roma, i consiglieri comunali si aumento lo stipendio: mille euro in più al mese

Martina Zanchi
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L'Assemblea capitolina ha approvato l'aumento delle indennità dei consiglieri comunali. Un incremento cospicuo, che fa passare i compensi percepiti da circa duemila euro netti a un fisso che si aggirerà intorno ai tremila. In Aula Giulio Cesare ieri pomeriggio si è registrato un consenso bulgaro: ben 33 voti su 36 sono stati a favore della proposta che, del resto, porta la firma di esponenti di partiti che vanno da destra a sinistra dell'emiciclo: oltre alla maggioranza, l'atto è sottoscritto dai capogruppo di Lega, Udc e Fratelli d'Italia. Tre i contrari: i consiglieri Daniele Diaco, Linda Meleo e Paolo Ferrara, del Movimento 5 Stelle.

Le polemiche che hanno accompagnato la novità dopo il passaggio in commissione Bilancio, nei giorni scorsi - quando persino un esponente di maggioranza, Carmine Barbati, aveva sollevato qualche perplessità - ieri in Campidoglio si sono dissipate senza lasciar traccia. La proposta è stata approvata in pochi minuti; neanche chi ha votato contro ha perso tempo a spiegare il perché. I favorevoli, invece, hanno detto, sottolineato e ribadito che l'atto è «giustificato da norme nazionali», parole della presidente del gruppo del Pd, Valeria Baglio. Un decreto legislativo, infatti, prevede fin dal 2010 l'aumento dei compensi per i membri del Consiglio, in virtù «della complessità e specificità delle funzioni conferite a Roma Capitale». Un concetto reso ancora più chiaro dal consigliere dem Andrea Alemanni: «Qui ci prendiamo la responsabilità di votare su importi pari a una finanziaria dello Stato». I tremila euro mensili, secondo Baglio, non sono «né poco né molto, è il giusto. Ora il consigliere potrà dedicarsi esclusivamente all'incarico». D'accordo anche Quarzo di Fdi, secondo il quale «il Comune non ci rimette un euro».

Il nuovo sistema, comunque, non entrerà in funzione subito. Serve un decreto ministeriale che fisserà ufficialmente l'ammontare della nuova indennità. Tuttavia, consultando l'assestamento di bilancio dello scorso 8 luglio, è facile desumere a grandi linee le somme di cui stiamo parlando. Se il maggiore esborso per gli emolumenti degli amministratori è fissato, per il 2022, in poco più di due milioni di euro, basta suddividere la cifra per i 48 membri dell'Assemblea per ricavare un lordo di 3600 euro al mese. Fare il consigliere capitolino diventa quindi da tutti i punti di vista un lavoro full time. Roma Capitale, inoltre, d'ora in poi si farà carico anche dei contributi previdenziali dei consiglieri in aspettativa non retribuita dalla propria attività. Addio, invece, a gettoni di presenza e rimborsi spese: la nuova indennità da tremila euro è «onnicomprensiva» e la presenza nelle commissioni non darà diritto a un euro in più. Chi vorrà presenziare, lo farà solo per onorare il proprio incarico.

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