Disastro Ater, buco da 40 milioni per le occupazioni abusive nelle case popolari
Occupare una casa popolare dell'Ater di Roma e non pagare un euro è la norma: oltre l'80% di chi si è impossessato di un alloggio senza averne diritto non ha corrisposto all'ente l'indennità di occupazione. Un malcostume generalizzato che all'Ater romana causa un buco di 40 milioni di euro all'anno.
La cifra dei mancati incassi è stata quantificata proprio dall'azienda delle case popolari, che tre anni fa ha presentato alla Regione Lazio un piano di rilancio per rientrare dal maxi debito di oltre mezzo miliardo relativo all'Ici.
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Oltre a mettere in vendita una parte rilevante del patrimonio immobiliare - tra cui la sede storica di lungotevere Tor di Nona, che l'Inail è pronto ad acquistare per 34 milioni - Ater Roma nel 2020 ha avviato l'invio massivo di diffide agli inquilini che non risultano aver pagato i canoni di locazione. Il nuovo direttore generale, audito in commissione regionale Politiche abitative a giugno, ha spiegato che la morosità pesa per oltre un miliardo, e la cifra riguarda ancora gli abitanti regolari. Il capitolo «abusivi», invece, occupa un paragrafo a sé nel piano di rilancio aziendale.
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«Gli utenti ai quali è addebitata l'indennità di occupazione- si legge - presentano percentuali di incasso inferiori al 20%». Quaranta milioni di euro che mancano in cassa ogni anno. Nel 2020 nel Lazio è partita l'ultima sanatoria a cui possono aderire coloro che hanno occupato casa fino al 23 maggio 2014. Sono state ricevute circa 14mila domande e, alla Regione, risulta che ne siano state lavorate finora poco più del 10%, tra Ater e Comune di Roma. Un risultato piuttosto deludente.
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Secondo l'azienda e l'assessorato regionale alla Casa, peraltro, l'indennità di occupazione va rivista al ribasso. Esclusa l'opzione di un'altra vera e propria sanatoria in tempi brevi, nel tentativo di convincere più abusivi a pagare il balzello - finché non saranno regolarizzati oppure sgomberati - Ater e Regione stanno pensando di ridurlo. Il nodo da sciogliere riguarda la categoria catastale degli immobili. Per una casa popolare di 60 metri quadri a Tor Bella Monaca, in un palazzo A2 con l'ascensore, all'occupante irregolare può essere richiesta un'indennità di poco più di mille euro. In un edificio dell'ente a Garbatella, di categoria A3 o A4, la cifra da pagare si aggira invece tra i trecento e i quattrocento euro. Anche se in molti non la versano comunque. I tempi per chiudere il ricalcolo non dovrebbero essere ancora lunghi; entro settembre, trascorsa l'estate, sono in arrivo novità. L'auspicio è che sia una misura efficace a convincere chi oggi non paga nulla a sborsare almeno poche centinaia di euro.