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Roma, Roberto Gualtieri blocca le auto più inquinanti. Fermerà pure la Lancia Flaminia di Mattarella?

Gianfranco Ferroni
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Nella Capitale dopo l'estate le misure contro il traffico saranno drastiche: il sindaco di Roma Roberto Gualtieri imporrà il divieto di accesso dal prossimo novembre nella «fascia verde» per i veicoli fino a «euro 2» a benzina e a «euro 3» diesel. Aumentando i controlli anche nelle zone centrali, in quella Ztl dove, secondo quanto si sente dire in Campidoglio, «scorrazzano vetture "euro 0" e nessuno le multa». Come direbbe Matteo Renzi, «preparate i pop corn»: sì, perché seguendo alla lettera le indicazioni del primo cittadino, i vigili dovrebbero fermare anche la Lancia Flaminia presidenziale, datata 1961, quindi “euro 0”, alla quale le circolari impediscono di circolare dal lunedì al sabato. Tecnicamente è un divieto che non vale nei giorni festivi, così per esempio il 2 giugno, «festa della Repubblica», la Flaminia 335 ha diritto a girare per le strade del centro (che poi dalla Ztl non ci esce mai).

 

 

Il problema nasce con l’insediamento del nuovo presidente: Sergio Mattarella è stato fortunato, il 3 febbraio, salendo a bordo della vettura insieme al premier Mario Draghi nel tragitto di rientro al Quirinale, dopo la cerimonia di giuramento di fedeltà alla Repubblica, perché quel giorno non era festivo. Immaginatevi, con il prossimo capo dello Stato e le regole ferree adottate da Gualtieri, un vigile che a piazza Venezia blocca in una giornata feriale la Flaminia Belvedere e chiede i documenti all’autista: targa Roma 454307, telaio 813-99-1003. «Mi dispiace ma non può circolare», deve essere detto al conducente, «perché è un mezzo inquinante». L’unica soluzione, per non creare privilegi, sarà quella di consentire di guidare anche nei giorni feriali le vetture che possono vantare la «Targa Oro» dell’Asi, ovvero il registro delle auto storiche italiane, l’albo al quale sono iscritte le Lancia Flaminia del Quirinale. Meglio evitare «permessi speciali» a singoli mezzi, una misura che crea solo antipatie e che sullo stesso Colle vengono sempre guardate con diffidenza.

 

 

E poi, vista l’impossibilità di comunicare con l’Agenzia della Mobilità di Roma guidata da Anna Donati (a proposito, il numero telefonico 0657003 è diventato il più odiato dei romani, si passano ore ad attendere in linea senza avere mai una risposta), sarebbe difficile ottenere qualsiasi permesso. Ne sanno qualcosa, come ha anche sottolineato Dagospia, i domiciliati che tentano di rinnovare il tagliando della sosta per le strisce blu, che dallo scorso 30 giugno sono obbligati a pagare per il parcheggio anche avendo le carte in regola: tutta colpa dell’obbligo di fissare un appuntamento per accedere agli uffici, una misura che resta incredibilmente in vigore nonostante la fine dello stato di emergenza da Covid-19.

 

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