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Roma, il nuovo Pup taglia i parcheggi. Parte la stretta sulle automobili

Martina Zanchi
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Nel centro storico del futuro solo una persona su dieci dovrà entrare con l’auto privata. È il sogno dell’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, che non ne fa mistero. Nelle linee guida per la redazione del nuovo Programma Urbano dei<ET>Parcheggi (PUP), licenziate dalla giunta Gualtieri il 17 giugno, l’obiettivo enunciato è chiaro: garantire il «massimo grado di accessibilità» all’interno dell’area Ztl «con livelli di ripartizione modale prossimi al 90% in favore del trasporto pubblico e della mobilità pedonale». Dovranno sparire le auto in sosta e i veicoli dovranno spostarsi, quando possibile, in parcheggi pertinenziali nel sottosuolo.

La giunta usa termini inequivocabili: il centro è «un ammasso di lamiere in sosta e di auto in circolazione»; la Città eterna è «ridotta nei suoi spazi a un intollerabile garage a cielo aperto». Le automobili vanno nascoste alla vista e, al tempo stesso, bisogna dissuadere gli automobilisti dall’addentrarsi nel cuore della città. Per il secondo obiettivo, c’è già la data: l’assessore Patanè ha annunciato nei giorni scorsi l’introduzione di una sorta di Ecopass, sul modello milanese, dall’8 dicembre 2024: per arrivare in centro in macchina bisognerà pagare una sorta di pedaggio.

Per dire addio alle auto parcheggiate, invece, lo strumento principe sarà il nuovo Pup di prossima stesura. Ed ecco qualche dettaglio. La città sarà idealmente suddivisa in due macro-aree: la prima, con regole più restrittive, comprende la Ztl Centro storico e l’area all’interno delle Mura aureliane. La seconda zona, fuori dalle Mura, concederà più possibilità agli operatori che intendono costruire nuovi parcheggi. Dentro la zona traffico limitato, infatti, saranno consentiti soltanto parcheggi pertinenziali (per cui si potranno stipulare convenzioni non superiori a 90 anni) da realizzare su suolo pubblico e nella logica di risolvere il deficit dello standard edilizio, considerato dall’amministrazione capitolina «il principale elemento di degrado sicuramente del centro storico e in pare dell’intera area centrale urbana». Fino alle Mura aureliane, invece, si prevede l’estensione massiva della sosta tariffata - ovvero le strisce blu - e si potranno costruire sia parcheggi pertinenziali che «a rotazione». La loro funzione sarà quella di «togliere le automobili dagli spazi di superficie per poterli dedicare al trasporto collettivo e ai pedoni».

Nell’area più esterna, infine, saranno consentiti pertinenziali, a rotazione e anche parcheggi di scambio. Questi ultimi saranno sostanzialmente quelli già previsti nel Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, che per il futuro sistema di intermodalità stima un impegno di 600 milioni di euro. Si faranno ad esempio a Monti Tiburtini ovest; Muratella; Acilia sud; Settebagni; Tor di Quinto; Capannelle; Tor di Valle e Marconi, ma anche nelle future stazioni di Massimina e Casal Monastero. Una innovazione è che i posti auto saranno in stalli aperti e non in box, e dovranno essere dotati di sistemi di ricarica elettrica dei veicoli.

Novità anche per i Municipi, la cui partecipazione alle procedure ha creato in passato diverse criticità. Le ex circoscrizioni dovranno occuparsi della trasformazione dei parcheggi di superficie in aree destinate a servizi, con costi a carico del concessionario. Una volta realizzate, dovranno gestirle e manutenerle garantendone il decoro. Roma Capitale non dovrà spendere un euro in più.

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