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Ecco i 335 progetti per la Roma del Giubileo 2025. Il piano Caput Mundi di Gualtieri

Martina Zanchi
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«Caput Mundi». Un nome evocativo per un progetto che promette di cambiare il volto del patrimonio monumentale e artistico di Roma Capitale, in vista del Giubileo 2025, con un finanziamento straordinario di mezzo miliardo dalle risorse del Pnrr. Il piano presentato ieri in Campidoglio prevede 335 interventi su 283 siti di interesse, in città e sull'intero territorio regionale. «Roma è il simbolo dell'immenso patrimonio del nostro Paese - ha detto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia - l'obiettivo tuttavia è quello di valorizzare non solo i siti arcinoti ma anche i luoghi meno conosciuti, non per questo meno importanti». Il governo ha inviato a Bruxelles il report sul progetto che, dopo la firma dell'accordo con il Mit, passa alla fase operativa.

Ben 10 i soggetti attuatori con i quali il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nelle vesti di commissario straordinario del Giubileo, firmerà la relativa convenzione per attuare il programma: lavoreranno insieme Roma Capitale, con 128 progetti per 232 milioni di euro; il Ministero; le Sovrintendenze speciali Archeologia, Belle Arti e Paesaggio; i Parchi archeologici del Colosseo e dell'Appia Antica; la Regione Lazio e la Diocesi di Roma. Il coordinamento che fa capo al sindaco ha tempo fino al 2026 per completare almeno 200 interventi finanziati ma il cronoprogramma prevede che già a dicembre 2024, alla vigilia dell'Anno Santo, si arrivi a uno stato di avanzamento medio pari al 50% sui 283 siti. «Oggi è una giornata importante - ha esordito Gualtieri in conferenza stampa - ci presentiamo con un progetto molto ambizioso e diffuso, con un elenco di interventi davvero ampio. Realizzare tutto nei tempi sarà un'impresa sfidante ma siamo puntuali. Abbiamo rispettato pienamente la milestone del 30 giugno stabilita nell'ambito del Pnrr».

Nell'elenco spiccano gli oltre 23 milioni per sette interventi da eseguire lungo le Mura aureliane: l'antica cinta fortificata dovrà essere restaurata, consolidata e valorizzata. Sui percorsi giubilari - «Dalla Roma pagana alla Roma cristiana» - sono impegnati ben 130,39 milioni nel territorio di Roma Capitale (su un totale di 161,8) per dare nuova vita a numerosi edifici religiosi - tra i quali la Sinagoga e la Moschea, per 500mila euro ciascuno - nonché a ville e monumenti. E ancora, 20,7 milioni vengono destinati per far riaprire i battenti al Museo della Civiltà Romana, nel quartiere Eur, chiuso dal 2014. Oltre 18 milioni sono destinati all'ex Mattatoio di Testaccio e quasi 11 andranno al Parco dell'Appia antica, per restaurare «gran parte dei monumenti lungo il tracciato - ha spiegato il direttore, Simone Quilici, che ha aggiunto - intendiamo valorizzare il paesaggio della campagna romana, in una fusione armonica tra natura e cultura».

Dieci milioni anche per il fiume Tevere: la Sovrintendenza speciale li utilizzerà per la riqualificazione della riva sinistra, la più degradata e popolata di tendopoli. L'attenzione va anche alle ville storiche della Capitale: 9,84 milioni serviranno per una serie di interventi all'interno di Villa Sciarra, estesa sette ettari ai piedi del Gianicolo, mentre ingenti risorse arrivano per Villa Borghese e Villa Pamphilij. Quasi 7 milioni serviranno invece per riqualificare le fontane di Roma, tra le quali quelle di piazza Navona.

In periferia, i finanziamenti più rilevanti riguardano il parco archeologico di Centocelle (5,75 mln) in particolare per l'area archeologica della Villa della Piscina, e per il suggestivo sito delle Cave di Grotta Oscura, a nord della capitale: sei milioni e mezzo per bonificarlo dall'amianto, mettere in sicurezza i cunicoli e renderli fruibili per il turismo. La sfida nelle sfide è quella della digitalizzazione: la Città eterna vuole accogliere i pellegrini in versione "4.0". È ora di portare l'offerta turistica al passo con i tempi, per questo quasi 23 milioni vengono destinati a introdurre nuove tecnologie per la fruibilità dei monumenti. In arrivo anche una app integrata che sfrutterà la profilazione dell'utente e la geolocalizzazione per consigliare itinerari e attività personalizzate. L'idea, ha spiegato il ministro Garavaglia, è quella di «avere sul telefonino percorsi e attività da fare a Roma. Vogliamo rafforzare la fruizione integrata, digitale e reale». Un fatto assodato nel resto d'Europa, un traguardo, oggi, per la Capitale.

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