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Roma, la cultura è in crisi: dal 2007 ad oggi chiuse 230 librerie

Damiana Verucci
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Il 30 giugno chiuderà, ancora non si sa se definitivamente, la libreria Feltrinelli della Galleria Colonna. Non sarà probabilmente l'ultima, la strage delle librerie a Roma sembra non conoscere fine da almeno dieci anni a questa parte. Se chiude un nome importante come questo fa notizia, altre piccole ma lo stesso fondamentali librerie di quartiere, per la loro storia e per il fatto di rappresentare comunque dei punti di riferimento per i residenti, se ne sono andate senza troppo clamore, al massimo un messaggio su facebook da parte del proprietario o qualche appello della cittadinanza per evitare la chiusura. Sono oltre 230 le librerie chiuse dal 2007 nella Capitale, secondo Confcommercio. Alcune avevano nomi noti: Croce, Remainders, Invito alla lettura, Amore e psiche, Gremese, Fandango incontro, MelGiannino, Flexi, Zalib, Fanucci.

 

 

Anche la Feltrinelli, che certo non può dirsi piccola libreria indipendente, ha già visto dare forfait al punto vendita Internazional di via Vittorio Emanuele Orlando e di via Giovanni Pierluigi da Palestrina all'angolo con Piazza Cavour, oltre quella storica di via del Babuino. Si rinuncia a combattere spesso per i canoni di affitto troppo alti, che non tengono conto di un lavoro sempre più difficile da parte dei "librai" sopraffatti spesso da Internet e dai formati digitali (ebook e audiolibri mangiano una grossa fetta di mercato). Chiudono per i costi di gestione troppo alti e i guadagni all'osso anche librerie famose per i molti lettori della Capitale, come quella di Dragone, in Circonvallazione Trionfale, che vendeva libri usati, il più delle volte introvabili. Inutile per questa libreria la raccolta firme e l'acquisto degli ultimi testi da parte dei cittadini che si sono mobilitati in massa per evitare l'inevitabile. Un annuncio Facebook da parte della figlia del proprietario ha sancito la fine di questo punto vendita tanto amato da chi lo frequentava abitualmente.

 

 

E l'estate si porterà via anche la libreria I Trapezisti, a Monteverde. I titolari ne hanno annunciato la chiusura perché la sopravvivenza delle piccole librerie indipendenti è giudicata ormai impossibile di fronte al cambiamento che sta avvenendo nel mondo dell'editoria. Sotto accusa da parte dei proprietari di questo piccolo gioiello di più di 40 anni di età, anche le politiche degli sconti e l'obbligo di pagare in anticipo i libri invece di poterli tenere in negozio in conto vendita. Tutte situazioni che fanno optare per la fine.

 

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